«Il nuovo volto dell’Europa": con questo titolo Matteo Salvini finisce sulla prestigiosa copertina di Time, così come in anni recenti è stato per Mario Monti o Silvio Berlusconi. L’interesse in America per il leader della Lega Nord è tanto, soprattutto ora che ha aderito a 'The Movement', il gruppo creato in Europa da Steve Bannon, il controverso ex stratega della Casa Bianca. Un movimento che ha l'obiettivo di assemblare un fronte compatto di leader populisti in vista delle elezioni europee della prossima primavera.
E non c'è dubbio che Salvini più di altri negli Usa venga associato a Donald Trump, con quello slogan dell’Italians First più volte ripetuto nei comizi e che riecheggia il dogma dell’America First del presidente Usa. Così il magazine statunitense descrive Salvini come «lo zar dell’immigrazione che sta portando avanti la missione di disfare l’Unione europea». E ancora, «il capitano che sta scuotendo l’establishment europeo e che minaccia di rovesciare un sistema politico che è stato travolto dall’ondata populista degli ultimi tre anni».
Il vicepremier conferma la sua posizione in una conversazione a tutto campo con la corrispondente da Roma di Time, datata 4 settembre: «Stiamo lavorando per recuperare lo spirito europeo che è stato tradito da coloro che guidano questa unione», afferma Salvini che, come nota la stessa autrice dell’intervista, passa improvvisamente a parlare in prima persona: «E' chiaro che devo cambiare le dinamiche europee». Certo, «cambiare l’Europa è un grande obiettivo, ma penso che sia alla nostra portata», prosegue Salvini, parlando di "confronto tra le elite e i popoli più che di confronto tra destra e sinistra. «Ho scelto così di cambiare le cose dall’interno, che è la cosa più difficile, più lunga e più complicata. Ma è la soluzione più concreta», aggiunge.
A proposito della spinosissima questione dell’immigrazione, Salvini si dice convinto come «la storia ci affiderà il ruolo di salvare i valori europei». E a proposito del controverso legame tra immigrazione e criminalità, taglia corto: «Se possiamo ridurre il numero dei reati e la presenza di immigrati illegali, possono chiamarmi razzista quanto vogliono». Passando ai rapporti con Mosca,si sofferma sulla vicinanza delle sue posizioni con quelle del presidente americano, spiegando di puntare a «una buona partnership tra Russia ed Europa». E definendo le accuse di interferenze russe sulle elezioni americane ed europee «ridicole». «Come Trump - aggiunge - vorrei dire che le fake news vengono diffuse 24 ore al giorno».
Infine il capitolo Libia, di grande attualità. Il leader della Lega ribadisce poi come bombardare all’epoca di Gheddafi sia stato un errore: «Esportare il modello occidentale di democrazia in Paesi che non lo vogliono o non sono pronti crea solo disastri».
Molti gli italiani illustri che nel tempo hanno conquistato la copertina di Time: non solo Berlusconi nel 2011 (descritto come «L'uomo dietro l’economia più pericolosa al mondo") e Monti nel 2012 ("Può quest’uomo salvare l’Europa?"), ma anche capitani di industria come Gianni Agnelli e Sergio Marchionne, sportivi come Mario Balotelli o Fabio Cannavaro, stilisti come Gianni Versace e Giorgio Armani, star dello spettacolo come Luciano Pavarotti e Sophia Loren.
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