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Braccianti morti in un incidente a Foggia, Il Governo: "Combattere la mafia del caporalato"

La morte di 16 braccianti agricoli stranieri in due incidenti stradali, in poco più di 48 ore nella provincia di Foggia, ha riacceso i riflettori sulla piaga del caporalato contro cui il governo ha dichiarato guerra. «E' mafia», dice il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, «la combatterò paese per paese». «Dietro queste morti c'è lo sfruttamento di lavoratori umiliati - sottolinea il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte - questa non è dignità».

Mentre il ministro per lo Sviluppo economico, Luigi Di Maio, annuncia «un concorso straordinario per gli ispettori del lavoro», al fine di "estirpare la piaga del caporalato».  Sia il premier sia il ministro Salvini sono stati oggi nel capoluogo dauno per incontrare delegazioni di migranti, sindacati, e autorità locali. Il titolare del Viminale ha anche convocato un comitato per l’ordine e la sicurezza nel corso del quale ha annunciato che «cercheremo di aumentare l’organico sia della Procura di Foggia, che sta lavorando su un territorio sconfinato, sia quello delle forze dell’Ordine». La missione più urgente, per Salvini, «è sgomberare i ghetti», e usare «tutte le armi legalmente concesse» per la «lotta allo schiavismo, allo sfruttamento e alla immigrazione clandestina: è una priorità mia e di questo governo».

I 16 migranti sono morti mentre viaggiavano stipati nel retro di due furgoni che si sono schiantati contro due tir, in circostanze quasi identiche. E proprio le modalità di trasporto saranno al centro degli interventi annunciati dal governo che punta, sottolinea Conte, a «rafforzare i controlli» ma soprattutto a «incentivare gli imprenditori con meccanismi" premiali che li portino a «rinunciare a un pezzo di lucro per favorire condizioni lavorative nel rispetto della dignità».

In Capitanata, sottolinea il segretario della Uila Puglia, Pietro Buongiorno, su 27mila imprese agricole solo 80 sono iscritte alla rete agricola di qualità. Per questo occorre aiutare le aziende «sane» con «sgravi contributivi e forme di premialità sulle giornate». Esorta a «costringere alla legalità dei trasporti» il ministro Salvini che ricorda i «300 mezzi sequestrati nell’ultimo periodo, furgoncini con targhe bulgare e senza assicurazione». «C'è una importazione di schiavi da Romania e Bulgaria», aggiunge il ministro annunciando che scriverà «ai colleghi degli Interni» dei due Paesi perché controllino «mezzi ed uomini». L’obiettivo del governo è «una gestione trasparente dei trasporti, quasi pubblica - afferma Salvini - per togliere business alla malavita».

La morte dei braccianti ha però acceso anche le polemiche sulla legge contro il caporalato, la numero 199 del 2016. C'è ma va «integrata», per il premier Conte; «può e deve essere aggiornata», per Salvini. Un punto di vista che non convince il segretario del Pd, Maurizio Martina, primo firmatario della normativa in questione, anche lui oggi a Foggia. «La legge che abbiamo fatto - sottolinea - non va cambiata, va applicata. Gli strumenti per la repressione ci sono, quelli per la prevenzione vanno rafforzati subito». «Priorità assoluta - prosegue - va data a trasporti legali e sicuri, agli alloggi e a giusti compensi». Anche sull'aumento degli ispettori del lavoro il segretario Pd invita il governo a passare «dalle parole ai fatti: noi siamo pronti ancora a fare la nostra parte».

Sull'incidente la Procura di Foggia ha aperto due inchieste, una delle quali per caporalato. Domani, intanto, nel capoluogo dauno Cgil, Cisl e Uil terranno una manifestazione unitaria in contemporanea alla marcia dei 'berretti rossì promossa dalla Usb. Mentre stasera, nelle vie del centro di Foggia, alcuni migranti sono sfilati in corteo urlando «basta uccidere la nostra gente», e chiedendo «documenti, trasporti e contratti».

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