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Rete ospedaliera, si stringono i tempi: martedì confronto in commissione

Il prossimo passo è il faccia a faccia fra il governo regionale e la commissione Sanità dell’Ars, nel frattempo i partiti studiano il documento ed è inevitabile il tentativo di salvare alcuni reparti in giro per la Sicilia.

Al centro del dibattito la nuova rete ospedaliera siciliana, il piano presentato dall’assessore Razza non piace alle opposizioni e anche i sindacati hanno parlato di “mancata concertazione”.

Intanto Musumeci chiede di fare in fretta e il confronto fra il governo e la commissione è previsto già per martedì prossimo in modo da arrivare ad un via libera già prima dello stop estivo.

"Ci sono alcuni 'buchi' nella Rete - dice Antonello Cracolici, parlamentare regionale del Pd -, in particolare per quel che riguarda la sanità palermitana. Al Civico sono state cancellate alcune funzioni essenziali, in particolare la direzione di presidio dell'Ospedale dei bambini, che verrebbe azzerata, nonché l'Unità operativa complessa di Cardiologia e la Neuroradiologia". E sempre su Palermo l’ex assessore regionale all’Agricoltura rileva "la cancellazione dell'unico reparto di Geriatria presente nell'Azienda sanitaria di Palermo presso l'Ospedale Ingrassia, e il reparto Ostetricia-Ginecologia e Pediatria dell'Ospedale di Partinico, così come si prevede la cancellazione dell'Unità complessa di Medicina esistente nell'Ospedale disagiato di Corleone".

“No al depotenziamento dell’ospedale di Partinico - dice Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd all’Ars che sulla vicenda ha presentato una interrogazione all’assessore alla Salute -, così come previsto dal riordino della rete ospedaliera approvata dalla giunta regionale”.

Il Pd dice la sua anche sull’ospedale Barone Romeo di Patti: "L'inquadramento ingiustificato dell'ospedale di Patti quale 'presidio di base' penalizza un'ampia area territoriale della costa tirrenica" dice il parlamentare regionale Pd, Franco De Domenico, che ieri ha partecipato alla riunione della commissione Sanità all'Ars, dove si sta esaminando il decreto di riordino della rete ospedaliera regionale.

Nella piano della Regione è previsto il dimezzamento di reparti delle cliniche private, mentre vengono ripristinate diverse unità operative negli ospedali pubblici: dal punto nascite a Termini Imerese a nuovi reparti a Corleone e Petralia.

La rete conferma anche la suddivisione in Dea di secondo livello (le strutture maggiori di riferimento con tutti i reparti), i Dea di primo livello (grandi ospedali), i presidi ospedalieri di base, quelli di zona disagiata e quelli ad alto rischio. I primari negli ospedali pubblici vengono ridotti da 839 a 753 mentre i punti di erogazione delle cliniche private da 145 diventano 75.

Tornando alle proteste, ieri alle Eolie si è riunito in sessione straordinaria il Consiglio comunale che all'unanimità ha approvato un ordine del giorno inviato al governo nazionale per salvare l'ospedale di Lipari, la cui chiusura sarebbe prevista nella rimodulazione della rete ospedaliera della Regione.

E a Castelvetrano sono state raccolte oltre 500 firme davanti all'ospedale Vittorio Emanuele II. Obiettivo della petizione è quello di salvare la struttura sanitaria dall'annunciato declassamento con il quale vi verrebbero tagliati 44 posti letto e vari reparti e cambiarvi nome in ospedale Valle del Belice. A sostegno della petizione, tra gli altri, hanno firmato il sindaco di Partanna, Nicola Catania, l'ex senatore di Santa Ninfa, Vito Bellafiore e l'arciprete don Giuseppe Undari.

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