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Ripartizione dei fondi ai Comuni, l'Asael: "Adesso criteri più giusti"

Matteo Cocchiara

La ripartizione dei fondi ai Comuni adesso ha una maggiore giustizia distributiva secondo l'Asael, l'associazione che riunisce gli amministratori locali siciliani: "I criteri di ripartizione dei fondi ai comuni stabiliti dalla conferenza Regione-Autonomie locali determinano una maggiore giustizia distributiva fra gli enti", spiega il presidente dell'Asael, Matteo Cocchiara.

"Un risultato raggiunto grazie all'introduzione dei nuovi criteri di territorio e popolazione, diversi rispetto ad alcune ipotesi del passato - aggiunge Cocchiara - quando si determinarono incomprensibili risultati per via di una poco giustificabile varietà di parametri criticata da tempo dalla nostra associazione".

La conferenza Regione-autonomie locali ha determinato i criteri di riparto dei trasferimenti regionali di parte corrente destinati ai comuni per il 2018, delle risorse residue relative alla spesa corrente 2017 e di quelle destinate a spese di investimento residuo 2018, oltre che dei fondi del Piano di azione e coesione 2014/2020 destinato ai comuni.

In arrivo ci sono 500 milioni: in particolare, quasi 294 milioni di euro andranno ai Comuni come trasferimenti di ‘parte corrente’ e secondo criteri innovativi e semplificati introdotti, su proposta del governo, nella Legge di stabilità regionale approvata ad aprile. Rispetto ai precedenti nove criteri, alcuni anche molto complessi, infatti, da quest’anno il calcolo si è basato su soli due dati facilmente reperibili: popolazioni e spesa storica riferita al 2016.
«In questo modo - ha spiegato nei giorni scorsi il presidente della Regione, Nello Musumeci - ci sarà uno snellimento delle procedure e un’accelerazione nell’erogazione delle somme, oltre a consentire agli Enti di avere certezza sulle risorse che verranno trasferite loro dalla Regione. Inoltre, avendo questi criteri una durata triennale, il prossimo anno la ripartizione sarà ancora più celere e quindi i Comuni potranno, da un lato, evitare il ricorso alle anticipazioni di cassa e, dall’altro, garantire il rispetto delle scadenze per la presentazione dei rendiconti e dei bilanci preventivi».
Quarantaquattro milioni di euro, invece, sono somme che l’Assemblea regionale aveva già vincolato con la Legge di stabilità e che saranno così ripartite: sei milioni alle isole minori per il trasporto dei rifiuti via mare; oltre cinque milioni agli enti che hanno dichiarato il dissesto finanziario tra il 2011 e il 2018; due milioni a Lampedusa e Linosa, Pozzallo, Augusta e Porto Empedocle per fronteggiare le difficoltà legate all’immigrazione; cinque milioni quale rimborso spese del trasporto inter-urbano degli alunni delle scuole medie superiori; un milione a testa per l’aeroporto di Comiso, per il centro storico di Agrigento e Ragusa, mentre un milione e mezzo per quello di Siracusa; due milioni e 300 mila euro tra i Comuni colpiti dalle alluvioni del 2009 e del 2015; cinque milioni agli Enti ‘ricicloni’ che hanno raggiunto la soglia del 65 per cento di raccolta differenziata; cinque milioni alle comunità alloggio per disabili psichici; un milione ai Comuni con ‘Bandiera blu’ e ‘Bandiera verde’ e un altro milione tra chi ha ottenuto il riconoscimento di ‘Borgo più bello d’Italia o ‘Borgo dei Borghi’.
Altri sedici milioni saranno assegnati, sempre come ‘parte corrente’, quale quota aggiuntiva del 2017 e ripartiti in base alla popolazione. Per quanto concerne gli investimenti, ai Comuni andranno, invece, 138 milioni di euro, di cui 23 riservati agli Enti con più di cinquemila abitanti e il resto attraverso i fondi del Programma di azione e coesione 2014/2020, finalizzato alla realizzazione di interventi per il miglioramento del contesto sociale ed economico.
Per quanto riguarda le tre Città metropolitane e i sei liberi consorzi di Comuni, gli uffici del dipartimento regionale delle Autonomie locali, guidati dal dirigente generale Margherita Rizza, stanno per emettere già i mandati di pagamento per circa 112 milioni di euro. Ai quali si aggiungeranno altri trenta milioni di euro per investimenti, sempre attraverso i fondi del Programma di azione e coesione.

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