L’assemblea del Partito Democratico ha eletto segretario Maurizio Martina, attuale reggente, con voti sette voti contrari e tredici astenuti.
«Da oggi si parte, con la consapevolezza che non ci sono scorciatoie. Non si può risolvere quello che è accaduto con una gazebata. È il nostro strumento di mobilitazione e la difendo. Ma proprio perché voglio un popolo alle primarie, rivendico con convinzione il fatto che di fronte a quel che è accaduto non ce la caviamo solo così. Dobbiamo costruire un vero percorso di mobilitazione e coinvolgimento. Vi chiedo una mano». Lo dice il segretario Pd Maurizio Martina nel suo intervento in chiusura di assemblea.
«Partiamo con la convinzione di essere un’energia positiva per il Paese. Solo la forza di un collettivo, di tanti, può generare una nuova stagione», aggiunge Martina che dà appuntamento alle prime iniziative da segretario sui territori, che si terranno a Torino, Pomigliano e Taranto.
Dall'assemblea del Pd parla anche l'ex segretario ed ex premier Matteo Renzi, che fa sapere di non avere alcuna intenzione di fare passi indietro: «Mi hanno chiesto: perché non hai fatto una cosa tua dopo» il 41% alle europee del 2014 e «non sei andato a votare? Perché io credo e continuo a credere che sia il Pd l’argine al populismo, non sono andato via quando mi conveniva e non vado via».
«Non si può sempre, comunque e soltanto, attaccare dall’interno - aggiunge Renzi -. Perché così si aiuta la destra. Basta risse da cortile alle quali il nostro popolo non può più stare. Io darò il mio contributo per la battaglia educativa e culturale contro chi vuol chiuderci nell’odio e nella paura».
«Fate il percorso che volete io ci sono, ma se il giorno dopo le elezioni si ricomincia daccapo il problema è quando si chiude il congresso, non quando si inizia», aggiunge.
A Renzi risponde Nicola Zingaretti: «A me quello che più mi ha colpito dell’intervento di Matteo e un po' anche mi è dispiaciuto è che alla fine non si predispone mai all’ascolto degli altri, delle ragioni degli altri. Per un leader è un grandissimo limite».
«Nostalgia Ds dice Renzi?- commenta il governatore del Lazio - Caricature di chi non ha argomenti. Non si può andare avanti così, non si può tornare indietro con ricette del passato, siamo chiamati tutti a costruire una nuova strada per salvare e dare un futuro all’Italia - ha aggiunto - sono ottimista che vinceremo questa sfida, sarà dura ma vinceremo. Mettere in campo un nuovo partito aperto alla società è esattamente quello che la stragrande maggioranza degli italiani si aspetta. Bando ai conservatorismi di chi fa finta di non capire che abbiamo perso perché abbiamo commesso degli errori, al bando l’illusione che si possa tornare indietro - ancora Zingaretti - al bando però anche la furbizia di chi dice non è successo niente».
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