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Migranti, il Papa: accoglierne quanti si può ma no ai lager dei trafficanti

Accogliere i migranti, nella misura in cui un Paese può, ma allo stesso tempo guardare alla nuova emergenza dei "lager dei trafficanti" dove non possono essere rinviati i migranti che vengono salvati in mare.

Il Papa, nella conferenza stampa a bordo del volo papale, che da Ginevra lo riportava a Roma, è tornato sulla necessità di aiutare le persone che "scappano dalla guerra e dalla fame". I Paesi sono chiamati ad accogliere ma "ogni Paese deve fare questo con la virtù del governo, che è la prudenza: accogliere tanti rifugiati quanti si può e quanti si può integrare, educare, dare lavoro".

E poi Francesco ha sottolineato che, nell'accoglienza, "l'Italia e la Grecia sono state generosissime". Ma non c'è solo una questione di medio periodo, ora in Europa c'è "una emergenza", ovvero il fatto che i migranti che vengono salvati in mare, "in alcuni casi se sono nelle acque libiche devono tornare e ho visto delle fotografie delle carceri dei trafficanti... Sono terribili, nei lager della seconda guerra mondiale si vedevano queste cose, mutilazioni, torture, e poi li buttano nelle fosse comuni".

Il Papa ha fatto riferimento ai colloqui per modificare l'accordo di Dublino. "I governi si preoccupano che non tornino e non cadano nelle mani di questa gente". Un'altra via è quella di convertire le coscienze: l'Africa non deve esser "sfruttata" ma occorre piuttosto investire, come stanno pensando "intelligentemente tanti governi europei".

"E' sempre stata terra di schiavi, questo deve cambiare ed è necessario un piano di investimenti" per il continente africano anche nella formazione. Su quanto accade negli Stati Uniti al confine con il Messico, il Papa conferma: "Mi schiero con i vescovi" americani che hanno definito immorale la gestione Trump, soprattutto nella vicenda della divisione delle famiglie.

Il pontefice ha parlato anche della crisi dei diritti umani. "Non c'è più la convinzione" di difenderli "di 70, ma anche di 20 anni fa. Dobbiamo vedere le cause per le quali siamo arrivati a questo".

Nella conferenza stampa ha affrontato poi una questione interna alla Chiesa: quella posta dai vescovi tedeschi sulla possibilità di dare la comunione nelle coppie formate da cattolici e luterani. Non c'è stata "nessuna frenata", ha precisato Papa Francesco spiegando che la lettera del Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, monsignor Luis Ladaria, ai vescovi tedeschi, "inviata con il mio permesso, non lo ha fatto da solo" (ha precisato il Papa), non poneva tanto problemi di "contenuti" ma invece legati alle norme del diritto canonico, che consentono decisioni in questo da parte delle chiese particolari (diocesane) e non locali (episcopali).

Infine il Papa ha concluso la conferenza stampa con un saluto a monsignor Angelo Becciu che dal 28 giugno diventerà cardinale, lasciando il posto di sostituto alla Segreteria di Stato per diventare Prefetto della Congregazione delle Cause dei santi.

"Cambierà colore ma non per vergogna" ha scherzato il Papa riferendosi alla porpora che riceverà. Poi Bergoglio ha festeggiato Becciu con una torta, sarda come il neo cardinale. "Ringrazio il Santo Padre per tutto, è stata una esperienza magnifica viaggiare con lui, vederlo diffondere con coraggio la Parola di Dio", ha detto Becciu.

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