Riscossione Sicilia nel caos. Dopo le dimissioni dei i componenti del consiglio di amministrazione, Domenico Achille, Michelangelo Patanè e Graziella Germano, infuria la polemica politica così pure le accuse che prendono di mira l'amministrazione regionale.
Il clima, tra la "gravissima situazione economica" - così come hanno delineato i vertici dimissionari - e le numerose azioni legali, diventa sempre più pesante. A parlare di "ennesimo fallimento" del governo Musumeci è il Movimento 5 stelle. "Fallimento che si va ad aggiungere a quelli raccolti sul versante rifiuti e sanità, solo per citare i maggiori", dice Valentina Zafarana, capogruppo dei grillini a Palazzo dei Normanni. "In attesa delle grandi riforme, di cui ad oggi non c’è la più flebile traccia, ne prendiamo atto e chiediamo all’assessore Armao di venire a riferire in aula su questa vicenda che sta assumendo contorni sempre più gravi”.
"Il governo riferisca in aula su quanto sta accadendo a Riscossione Sicilia", aggiunge anche Antonello Cracolici del Pd, che annuncia un'interrogazione all'Ars.
Dall'opposizione interviene anche il deputato regionale Claudio Fava, presidente della commissione Antimafia all'Ars, che suggerisce la messa in liquidazione della società: "Le dimissioni del CdA di Riscossione Sicilia sono un'ulteriore conferma del fallimento politico e gestionale dell’azienda. Un’azienda in deficit strutturale, che costa milioni di euro ai siciliani, amministrata male in questi anni e ormai solo in attesa di essere liquidata. La Sicilia è l’unica regione a gestire in proprio l’attività di riscossione - per altro senza brillare per risultato - con costi insostenibili per i città e gli utenti. Serve azzerare l’intera governance, legata alla vecchia gestione, e accelerare il processo di messa in liquidazione".
Preoccupati i sindacati. "Le motivazioni per cui si è dimesso il CdA di Riscossione Sicilia delineano una grave situazione. Adesso ci auguriamo che il governo regionale intervenga subito e in modo deciso, così come previsto dalla legge, accorpando quest’azienda all’Agenzia delle Entrate nazionale”, affermano Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, e Giuseppe Gargano, segretario della Uilca Sicilia, che chiedono l'intervento di Roma: “Ci rendiamo conto che il governo nazionale si è insediato da poco e che si tratta di una partita delicata ma in ballo c’è il futuro dei dipendenti e di tutto il sistema di esazione. Chiediamo una convocazione. Servono garanzie e una road map definita”.
Al di la delle polemiche, il futuro di Riscossione non è ancora delineato. Dopo l'annuncio delle dimissioni dei vertici, la giunta regionale - convocata d'urgenza dal presidente Musumeci - dovrà nominare un nuovo consiglio d'amministrazione.
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