
Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha ricevuto i componenti del consiglio di amministrazione di Riscossione Sicilia Spa, Domenico Achille, Michelangelo Patanè e Graziella Germano, i quali hanno rappresentato la gravissima situazione economica e amministrativa nella quale versa la società.
In modo particolare, è stato evidenziato: il vastissimo contenzioso per centinaia di milioni di euro; le inevase richieste dei dipendenti, che a loro volta hanno comportato oltre cinquecento azioni legali; il pesante clima che si respira all'interno dell'azienda; gli incombenti adempimenti in vista dell'attuazione del processo organizzativo stabilito lo scorso anno dall'Assemblea regionale siciliana.
Tali condizioni hanno fatto maturare nei tre amministratori la decisione ineluttabile di rassegnare le proprie dimissioni, dopo avere espresso gratitudine al presidente Musumeci per la fiducia loro accordata.
Il presidente, quindi, ha preso atto di quanto rappresentato, ringraziando gli amministratori per il lavoro svolto - seppure per un breve periodo - e l'analisi compiuta che ha confermato la piena consapevolezza, da parte di tutto il governo, di quanto pesante fosse la condizione ereditata nella riorganizzazione della società, lasciata negli anni passati al di fuori di ogni vigilanza da parte del governo regionale.
Al termine dell'incontro con il cda di Riscossione Sicilia, il presidente della Regione ha riunito la Giunta che si è determinata, in relazione alla gravità esposta, ad affidare rapidamente a un nuovo consiglio di amministrazione la prosecuzione del processo previsto dalla legge, ferma restando la tutela di tutti i livelli occupazionali.
«Peraltro - ha precisato il governatore - Riscossione Sicilia non è la sola a destare preoccupazione: sono numerose in Sicilia le società vigilate che sopravvivono in spregio alle più elementari regole di buona amministrazione, ragione per la quale nella legge finanziaria di recente approvazione abbiamo inserito la norma che prevede la sostituzione degli amministratori inadempienti sull'approvazione dei bilanci. Non si può far finta di non vedere questa vasta palude da bonificare. Tolleranza zero dal nostro governo nei confronti di furbetti e spregiudicati».
5 Commenti
LUCA
15/06/2018 15:09
Ok
antonino d'aleo
16/06/2018 07:22
Tutto rientra nella Normalità, stipendi di funzionari ed amministratori Elevatissimi e spese di gestione fuori da qualsiasi logica.
Nerone
16/06/2018 08:05
Chiudete questo BARACCONE, e vedrete quanto si risparmierà. Questo sarebbe il primo passo, e poi andiamo avanti con le altre partecipate, controlli su tutti e se non producono, subito CHIUSI. Sono quelli che hanno e stanno continuando ad affossare la Sicilia.
pippo
16/06/2018 07:27
Questo è il risultato di anni di ingerenza della politica sulle amministrazioni.
gionata
16/06/2018 07:34
UN CARROZZONE DA SEMPRE HANNO DEPREDATO TUTTO. ORA LE CASSE SONO VUOTE E VANNO VIA NON CE PIU UNA LIRA IN CASSA REGIONE SICILIA DA ABOLIRE
Rob2erto
16/06/2018 07:52
In Sicilia e in generale al sud, vale la regola "di privilegiare qualcuno" o di "dei privilegi" così facendo chi avrebbe dovuto pagare non ha mai pagato e i debiti sono aumentati. Se non si insegna ai bambini si. Da piccoli che siamo tutti uguali e che non si fanno "parti e partuzzi" l illegalità ci mangerà vivi