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Nebrodi, Antoci dopo la revoca dell'incarico: "Lo Stato non deve guardare alle appartenenze politiche"

Giuseppe Antoci

MESSINA: "Perché questa fretta con un presidente che scade tra sei mesi? A chi si doveva dare il segnale subito in maniera così urgente?". Giuseppe Antoci, presidente uscente del Parco dei Nebrodi, interviene ai microfoni di "6 su Radio 1" dopo la revoca del suo incarico decisa dal governatore siciliano Nello Musumeci. Antoci, che circa due anni fa subì un attentato, aggiunge:

"Qualcuno ieri sera ha brindato, certamente non hanno brindato le persone perbene. Musumeci non sta certamente dalla mia parte; è lo Stato in Sicilia e lo Stato non deve pensare alle appartenenze politiche. Per prima cosa lo Stato deve tutelare le persone come me. È un fatto politico che ovviamente dà un segnale forte e chiaro a certi ambienti".

Sul caso interviene l'ex governatore Rosario Crocetta: "Vergogna, Vergogna, Vergogna. E' quello che mi sento dire, rispetto alla mancata nomina a presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci. È un segnale tremendo, un vero e proprio gesto di tradimento istituzionale, nei confronti di un uomo che rischia la vita nella lotta contro la mafia".

E ancora: "Con Antoci abbiamo cacciato la mafia dai terreni dei Nebrodi, abbiamo risanato e rilanciato le politiche a favore del Parco. Tutto questo non conta è prevalsa la logica, non di decrocettizzare, ma quella di lottizzare".
"Ogni governo - prosegue - può scegliere i propri riferimenti ed io non contesterò, pur avendo il mio governo rispettato gli orientamenti politici di tutti i dirigenti, le nuove nomine. Ma non si dica più' che sono stati revocati i dirigenti di Crocetta. Non ho avuto nessun rapporto personale o politico con i dirigenti, ma soltanto un corretto rapporto istituzionale. Oggi è prevalsa l'illusoria idea di piazzare su basi spartitorie 'i propri referenti' in posizioni apicali".

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