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Emergenze acqua e rifiuti in Sicilia: pronti i poteri speciali per Musumeci

PALERMO. Il presidente della Regione Nello Musumeci verso la nomina, da parte del governo nazionale, di commissario straordinario per le emergenze rifiuti e acqua. Nei prossimi giorni si scioglierà il nodo: il consiglio dei ministri è convocato per giovedì e già allora, confidano a Palazzo d’Orleans, arriverà l’attesa nomina, frutto di contatti e incontri dei giorni scorsi.

Il presidente sarebbe affiancato nella gestione delle due gravi emergenze da due coordinatori che dovrebbero essere l'attuale prefetto di Palermo, Antonella De Miro e l'ex prefetto di Catania, Alberto Di Napoli, che è stato anche più volte commissario straordinario per diversi tipi di emergenze ambientali.

Bandi con urgenze

Musumeci da commissario avrebbe poteri speciali per affrontare le emergenze. A partire dalla possibilità di effettuare interventi attraverso bandi con tempistiche urgenti in deroga alle norme accorciando i tempi per le gare. Per esempio per realizzare nuovi impianti per lo smaltimento dei rifiuti. Ma intanto si potrà anche accelerare sul bando per inviare la spazzatura in altre regioni o all'estero. Inoltre si potrebbe intervenire più rapidamente nella realizzazione dei lavori agli impianti per l'erogazione idrica, a partire dalla condotta di Scillato danneggiata da una frana.

La nomina di Musumeci avverrebbe con un'ordinanza di protezione civile che consente di derogare a una serie di norme e portare alla riduzione dei tempi: così si potrebbe evitare che da qui all'estate le discariche si saturino e le strade vengano invase dalla spazzatura. Per affrontare l'emergenza il governo vuole impiegare anche la cabina di regia guidata da Aurelio Angelini. Inoltre si sta lavorando a un piano ordinario e non straordinario dei rifiuti che finalmente consentirebbe alla Sicilia di ottenere i contributi europei finora bloccati dall'assenza di un piano ordinario.

Gli impianti previsti

Le discariche sono ormai sull’orlo del collasso: la Regione stima sette mesi di autonomia e in quella di Bellolampo anche meno. Mancano i centri di compostaggio e la Sicilia è fortemente indietro nella raccolta differenziata. L'obiettivo è ridurre subito la quantità di rifiuti da conferire nelle discariche dove ogni giorno arrivano cinquemila tonnellate di rifiuti. Per guadagnare almeno un anno di tempo si dovrebbe fare in modo che alle discariche arrivi la metà dei rifiuti: 2.500 tonnellate. Ma servono gli impianti di compostaggio per realizzare i quali ci vuole almeno un anno. Nel piano è prevista pure la bonifica delle discariche perché da quanto riferito dal governo nessuna è stata mai bonificata nonostante le decine di milioni di fondi europei investiti in questo settore. Nel piano di Musumeci ci sono almeno dieci impianti di compostaggio in diverse parti dell’Isola ma per farli ci vuole almeno un anno e nel frattempo il ministero dell’Ambiente ha chiesto di mandare i rifiuti fuori dalla Sicilia. Le Regioni italiane non sono più disponibili a ricevere rifiuti se non per qualche giorno o qualche settimana, ma alla Sicilia servirebbe per qualche mese. Così si sta provando la strada dei Paesi esteri.

Gli interventi e le condotte

Per evitare di arrivare al razionamento dell’acqua, Musumeci ha invocato a Roma poteri speciali che permettano di derogare ai tempi lunghi degli iter amministrativi per realizzare alcuni appalti che permetteranno di aumentare le scorte: «Bisogna attivare le sorgenti disponibili e non ancora canalizzate in rete - aveva spiegato Musumeci nei giorni scorsi -. Penso alla fonte di Scillato, capace di 1000 litri al secondo ma che oggi è limitata a 400 al secondo per via di una frana che ha danneggiato le condotte». Ma la mossa prioritaria, anticipata a Tgs nei giorni scorsi, è un’altra: «Stiamo avviando una ricognizione di tutti i pozzi privati - aveva detto Musumeci -. Sappiamo che ci sono anche pozzi di privati vicini ad ambienti mafiosi. Ho chiesto un elenco di tutti i pozzi all’Amap. Poi inizieremo a requisirli». Nel lungo periodo la soluzione è però legata alla realizzazione di impianti: «Servono i dissalatori» aveva evidenziato il presidente. Intanto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e il cda di Amap hanno comunicato ieri che nei prossimi giorni sarà definito il piano di turnazione con la individuazione di aree e tempi di erogazione per consentire al commissario il suo tempestivo avvio. Inoltre Amap avvierà una campagna di sensibilizzazione per promuovere il risparmio idrico.

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