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Alfano resta fuori dalle elezioni, Ap a un bivio tra Pd e Forza Italia

ROMA. Una grande incognita pesa su Alternativa Popolare dopo la decisione del suo leader, Angelino Alfano, di non candidarsi alle politiche. Il rischio di spaccature e di "fughe" è alto. c'è chi guarda a Forza Italia, quindi a un ritorno nell'area centrodestra, e chi, invece, continua a preferire l'alleanza col Pd.

Una parte del partito, con i lombardi e Roberto Formigoni in testa, non ha mai nascosto di guardare proprio al centrodestra e fonti parlamentari raccontano di una telefonata tra il leader di Epi, Stefano Parisi e il coordinatore di Ap Maurizio Lupi nei minuti successivi all'annuncio di Alfano. Con un'idea, in cantiere: quella di un polo che faccia da cuscinetto, nella coalizione di centrodestra, ai due alleati più a destra di FI, Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

Idea che avrebbe la benedizione di Silvio Berlusconi e sulla quale, con diversi intoppi di percorso, stanno lavorando l'Udc e gli altri componenti delle aree di centro. Ma, al di là delle ipotesi i centristi, senza Alfano che ha sempre fatto da trait-d'union tra le varie anime del partito, vanno verso la spaccatura. "La missione politica della coalizione di governo va ribadita", spiega Fabrizio Cicchitto che, assieme a Sergio Pizzolante, è tra quelli che guarda al Pd.

Ora, in più, in Ap c'è un nodo leadership, con Lorenzin e Lupi che, difficilmente si accorderanno sulla direzione da prendere. Nel frattempo, fuori da Ap, ad applaudire il gesto di Alfano sono Pier Ferdinando Casini e Raffaele Fitto mentre Salvini ironizza: "Non si candida? Dormiremo stanotte?". Salvini che, prima di Natale, sarà tra i partecipanti al vertice del centrodestra annunciato da Silvio Berlusconi in mattinata. Un vertice che metterà in campo il tavolo sul programma e che, dopo le frizioni riemerse in questi giorni, dovrebbe servire ad riavvicinare le anime del centrodestra.

"La segreteria di Ap ha espresso grande apprezzamento ad Angelino Alfano per il suo gesto e la sua decisione che costituiscono un modo nobile e alto di fare politica e una risposta ai tanti miserabili attacchi di questi anni - si legge in una nota del partito -. La segreteria respinge interpretazioni riduttive e banali che provengono sia da Forza Italia che dal Pd. Continueremo in questi giorni l'approfondimento delle questioni politiche fondamentali per fare le scelte necessarie".

"La decisione di Angelino Alfano rappresenta un gesto di grandissima generosità, un atto coraggioso, che spazza via la ricostruzione fake di questi anni - dice in una nota il ministro Beatrice Lorenzin, esponente di Ap -, facendo un'operazione verità su una sofferta scelta politica che ha permesso all'Italia di uscire dalla crisi politica ed economica"

"Da parte del Pd non c'è stato alcun pregiudizio su Alfano, perché Alfano è stato ed è un ministro del governo di centrosinistra guidato dal Pd", commenta Piero Fassino ai microfoni di "6 su Radio 1" l'annuncio del ministro Angelino Alfano di non ricandidarsi alle prossime elezioni. "Ho sempre avuto nei confronti di Alfano un atteggiamento di stima - precisa Fassino - al di là del consenso o del dissenso su questo o quel passaggio politico. E' un uomo che con molta chiarezza e determinazione ha sostenuto sempre le sue tesi. Da uomo moderato è stato capace di ricollocare se stesso e il suo movimento come alleato del centrosinistra, quindi penso che con molta coerenza abbia perseguito le sue scelte politiche. Oggi fa una scelta che credo non sia solo di natura politica ma anche personale e che credo vada rispettata e apprezzata. Non è comune trovare uomini politici che con il curriculum di Alfano decidano di prendersi una pausa".

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