PALERMO. Abbattere le pale eoliche, nominare un commissario della bellezza, restaurare il tempio G di Selinunte. E poi, restare in sella più di quanto previsto. Vittorio Sgarbi, neo assessore ai Beni culturali, è andato alla prima di riunione della giunta fermandosi non più di un quarto d’ora. Il tempo di qualche foto di rito e di dichiarazioni che hanno agitato la giornata a Palazzo d’Orleans e dentro Forza Italia dove in tanti sperano di prendere presto il suo posto.
«Se a Forza Italia verrà attribuita la casella ai Beni culturali - ha detto Sgarbi lasciando Palazzo d’Orleans - io teoricamente tra aprile e maggio potrei fare il ministro ai Beni culturali. Questa è l’unica condizione indicata da Musumeci perchè io me ne vada. Se divento senatore scelgo di fare l’assessore in Sicilia».
Nell’attesa di sciogliere questa riserva, Sgarbi ha buttato lì pezzi di programma: «Occorre l’istituzione di un Commissario della Bellezza che sarà un alto commissario regionale per le arti del Mediterraneo. Questa figura potrà essere un personaggio come Paolucci, Botta o Piano. Qualcuno che viene chiamato per vedere se uno sviluppo urbanistico o il restauro di un’opera monumentale sia fatta secondo i canoni giusti».
Ma il tema che più porterà scompiglio è quello delle pale eoliche, business milionario in Sicilia da sempre avversato dal neo assessore: «Io voglio che vengano abbattute tutte le pale eoliche perchè non funzionano. Verranno abbattute con i soldi di chi le ha costruite. Il commissario che si occuperà delle pale eoliche sarà Carlo Rubbia».
Infine, i templi di Selinunte, da anni in attesa di interventi di recupero: «Da assessore ai Beni culturali della Sicilia il mio primo atto sarà la ricostruzione del tempio G di Selinunte attraverso finanziamenti privati che sono già stati trovati. Avremo fondi più ampi di quelli regionali. E tra le altre iniziative ci sarà l’istituzione di un’autorità regionale per i Beni culturali».
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