Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

"Liste pulite" alle Regionali in Sicilia, arriva l'Antimafia a Palermo

La presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi

ROMA. La Commissione parlamentare Antimafia presieduta da Rosy Bindi sarà in missione a Palermo per il monitoraggio sulle liste delle regionali venerdì 13 ottobre. La missione era prevista inizialmente per domani, giovedì 12 ottobre, e lo spostamento è stato dovuto dalla concomitante votazione della fiducia sulla legge elettorale.

Nell'ambito del monitoraggio dell'Antimafia , in due comuni sciolti per mafia, Bindi aveva annunciato nei giorni scorsi, la richiesta della Commissione, rivolta alla procura nazionale antimafia, di informazioni relative ai certificati dei carichi pendenti dei candidati. Una lettera per conoscenza inviata anche al Csm.

Da tempo in Antimafia si parla dell'opportunità di monitorare le liste in vista della competizione siciliana e due richieste in tal senso erano arrivate alla Bindi sia dal presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, sia dal candidato M5S, Giancarlo Cancelleri. Quello dell'Antimafia è tuttavia un lavoro complicato, sia per via del tempo, che è poco, sia per il numero dei candidati, che sono numerosi (qui tutte le liste presentate).

Per evitare polemiche sarebbe stato stabilito che qualora il lavoro di monitoraggio terminasse troppo "a ridosso" della data del voto, i nomi degli eventuali "impresentabili" verrebbero resi noti dopo la competizione elettorale.

La Commissione bicamerale ha già fatto un lavoro di esame delle liste in occasione delle comunali del 2016, quando vennero esaminate le carte di oltre 3.200 candidati, di cui 2.220 solo nella Capitale, di 13 Comuni a rischio infiltrazioni. Ma fu nel 2015 che il lavoro dell'Antimafia sulle liste delle regionali causo' un vespaio di polemiche: in quell'occasione l'Antimafia rese noti i nomi di 16 candidati cosiddetti impresentabili dopo un lavoro svolto su circa 4.000 candidati alle regionali.

Tra i nomi degli impresentabili c'era anche quello di Vincenzo De Luca Pd, ex sindaco di Salerno candidato a governatore della Campania, sostenuto in campagna elettorale dall'allora premier Matteo Renzi. De Luca attaccò violentemente la Bindi per essere stato inserito tra gli "impresentabili". Ne seguirono polemiche, che imperversarono per settimane.

I cosiddetti "impresentabili", sono coloro che sono incandidabili per la Legge Severino, o che pure essendo candidabili dovrebbero poi essere sospesi sempre per la stessa legge o infine che sono "impresentabili" perche' hanno commesso reati previsti dal Codice di autoregolamentazione delle candidature votato all'unanimità da tutti i partiti e che e' più restrittivo delle stesse leggi esistenti.

Persone:

Caricamento commenti

Commenta la notizia