Fra Pd e Crocetta intesa sulla lista, Musumeci-Armao "separati in casa". Ecco tutte le candidature in Sicilia
PALERMO. Si è completato il quadro delle candidature alle prossime regionali siciliane per le elezioni del 5 novembre. Sono state presentate tutte le liste nelle nove province e i listini dei candidati presenti. E mentre il Pd e il governatore uscente Crocetta hanno trovato l'intesa sulla lista di Micari presidente, nel centrodestra, dopo il gelo con Musumeci, Armao non si candida con Forza Italia ma ci saranno esponenti del suo movimento Sicilianindignati nelle liste di Forza Italia. Intanto, la Regione siciliana ha stilato la ripartizione dei seggi spettanti ai collegi provinciali, in proporzione alla popolazione, per le elezioni regionali siciliane: in pratica la ripartizione della "geografia" dell’Assemblea regionale siciliana. La provincia di Agrigento manderà all’Ars 6 deputati, Caltanissetta tre, Catania 13, Enna 2, Messina 8, Palermo 16, Ragusa 4, Siracusa 5, Trapani 5. In totale 62 deputati. Saliranno all’Ars poi il candidato presidente della Regione vincitore, con i sei candidati del suo listino e il candidato governatore giunto secondo. Da quest’anno i deputati regionali saranno 70 invece di 90. Lo spoglio delle votazioni che avverranno il 5 novembre (dalle 8 alle 22) comincerà alle 8 del 6 novembre. Il termine per la presentazione delle liste era oggi alle 16 ma fino alla fine ci sono stati accordi e non sono mancate le sorprese. Nel centrosinistra Crocetta ha accettato di appoggiare la lista Micari presidente - Arcipelago Sicilia facendo confluire in questa i suoi candidati. Non ci sarà quindi il simbolo del Megafono, dopo che il Pd gli aveva chiesto di aiutare il candidato governatore Fabrizio Micari a comporre le sue liste perché Leoluca Orlando, promotore della lista Arcipelago, non è riuscito a fornire rose complete in ogni provincia. Nelle liste Micari anche i candidati di Next e di Sinistra siciliana, oltre che alcuni dirigenti del Pd. Crocetta è candidato nella lista Micari a Messina. Tra le sorprese di oggi quella che riguarda Gaetano Armao che non sarà candidato. Tra Armao, designato come vicepresidente della Regione del centrodestra e assessore all’Economia, e Musumeci i rapporti sono freddi dopo che non è stato inserito nel listino del presidente. Armao comunque ha chiarito che farà campagna elettorale per la coalizione di Musumeci e ci sono però candidati di Sicilianindignati nelle liste di Forza Italia, tra cui, nel collegio di Palermo, Pietro Garonna, teologo, segretario politico del coordinatore del Movimento, che viene indicato come "detto Armao". Altra sorpresa è la lista di «Casa Pound Italia» presentata nel Collegio di Palermo: capolista è Francesco Paolo Ferrante, seguito da Andrea La Barbera, Giuseppe Di Salvo, Elisa La Spina, Carla Angrisano, Giovanna Maria Ferrara, Vincenzo Di Bella, Luca Muratore. Claudio Fava, candidato presidente con la lista Cento Passi, lancia bordate al centrosinistra: «Sono partiti con sei, anzi cinque, anzi quattro, forse tre, magari due, soltanto una - ha aggiunto scherzando Fava - Si tratta di liste ciascuna delle quali avrebbe dovuto coraggiosamente proporre la rivoluzione e adesso pare che stiano tutti convergendo su un patchwork di candidati che mette insieme anche storie abbastanza incompatibili, come quelle di Orlando e Crocetta. Non lo so cosa accadrà, ma mi sembra un segno di grande debolezza, di grande confusione, che in tutti i modi si può chiamare fuorché coalizione - ha concluso - coalizione è una parola politicamente datata, ma che ha ancora un suo valore. Quando tu hai il governatore uscente e chi fino a ieri gli ha fatto la guerra, hai soltanto un’emergenza elettorale, non un’alleanza». Giancarlo Cancelleri, candidato del M5s, intanto, ha pubblicato alcuni punti del suo programma sul blog di Beppe Grillo. Risolvere «le criticità» degli appalti pubblici come ad esempio gli eccessivi ribassi e istituire a Bruxelles il lobbista del cittadino per rappresentare le imprese siciliane e il cacciatore di buyers per venderne all’estero i prodotti, poi accesso al credito agevolato per le imprese e piccoli investimenti per start up innovative; focus su politiche giovanili, patto con imprese per incentivare le assunzioni; semplificazione amministrativa per avvio nuove imprese e nuovi investimenti; miglior utilizzo risorse comunitarie; riforma dell’Istituto Regionale Attività Produttive; conciliazione casa lavoro per sostenere lavoratori e lavoratrici, promozione dei nidi familiari e aziendali e interaziendali; creazione del registro del co-manager per affiancare le mamme; spazio per start up negli edifici regionali in disuso; rilancio dell’ufficio di Bruxelles; creazione di un assessorato alle politiche giovanili e all’innovazione.