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Delrio: "Il fiscal compact? Un errore, frena la crescita"

Graziano Delrio

ROMA.  "È venuto il momento di dirlo: firmare il fiscal compact e il pareggio di bilancio in Costituzione è stato un grave errore. Probabilmente in quel momento non si poteva fare altrimenti, ma ciò non toglie che le cose vanno cambiate".

Per il ministro del Trasporti Graziano Delrio, intervistato dalla Stampa, "il fiscal compact non è il Vangelo. È servito alla crescita dell'Italia o della Grecia? La risposta è no. Oggi c'è bisogno di stimolare la crescita aumentando gli investimenti e abbassando la pressione fiscale". Sulla credibilità di chiedere altra flessibilità, "quel che si può fare bene si può fare sempre meglio. Ma abbiamo garantito tre anni di crescita", rivendica Delrio.

"La disoccupazione avrebbe potuto scendere di più, ma fra i giovani è calata dal 44% al 35-37. Se poi il piano della Bce avesse funzionato fino in fondo e l'inflazione avesse raggiunto il 2%, con una crescita nominale al 3 avremmo avuto meno problemi". In tema di alleanze, "propongo una moratoria: prima si parla delle nostre proposte, poi si discute delle alleanze", dichiara Delrio. "Dobbiamo fare come Berlusconi. E' stato abilissimo: ha vinto molti ballottaggi con il sostegno dei fascisti di Casa Pound, eppure nessuno ha aperto un dibattito sulle alleanze a destra".

A sinistra, invece, se ne parla perché "ai giornali piacciono le polemiche fra ex colleghi di partito". Su Massimo D'Alema, "sto con Renzi anche perché ho deciso di consegnare certi personaggi alla storia. D'Alema è fra questi".

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