PALERMO. Dietro l’angolo c’è l’incubo di una manovra correttiva. Magari non di importo elevato ma capace di spingere il governo nelle secche dell’Ars, costringendolo a tenere congelate precauzionalmente somme del bilancio attuale in attesa di ricevere il via libera sul rendiconto del 2016.
Ecco cosa potrebbe succedere il 19 luglio, quando le sezioni riunite della Corte dei Conti saranno chiamate a decidere sulla richiesta della Procura: non approvare il bilancio regionale 2016. Il colpo di scena nel giudizio di parifica di venerdì apre scenari mai visti. Non era mai accaduto che il bilancio non ricevesse il via libera. E dunque anche le conseguenze sono tutte da decifrare. Tenendo presente che entro il 10 luglio la Regione potrà «giustificare» davanti ai magistrati contabili quelle pecche del bilancio che hanno portato a un passo dalla bocciatura. È un passaggio cruciale.
La Corte ha evidenziato che in base alle regole di contabilità la Regione ha omesso di accantonare somme per creare quattro fondi che servono a evitare guai. Mancano i fondi per coprire i debiti (soprattutto quello frutto dei derivati finanziari), le spese frutto di contenziosi, i buchi delle partecipate e i residui perenti. Ora la Regione potrà provare a motivare questa scelta.
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