ROMA. Il flop M5s, fuori dal secondo turno nelle grandi città. E il ritorno di un modello «bipolare», con ai ballottaggi un centrodestra in crescita e un centrosinistra che non brilla. Sono questi i primi verdetti del primo turno delle comunali in 1004 comuni, ultimo test elettorale prima delle politiche, con un’affluenza in forte calo al 60,07%. Nei 25 capoluoghi di provincia, passa al primo turno il solo Leoluca Orlando, sindaco di Palermo per la sesta volta. I ballottaggi consegneranno gli altri responsi ma, a un anno dal trionfo di Roma e Torino, i Cinque stelle non ci saranno nei quattro capoluoghi di Regione e in quasi tutte le grandi città. A Genova, dove vota anche Beppe Grillo, il candidato M5s Luca Pirondini, complici anche le divisioni tra i grillini, finisce terzo. Ma a sorpresa, in una città da anni guidata dalla sinistra, in vantaggio al primo turno sembra essere il candidato del centrodestra Marco Bucci, che stacca il centrosinistra guidato da Gianni Crivello. A Parma parte in vantaggio al secondo turno l’ex M5s Federico Pizzarotti, davanti a Paolo Scarpa, del centrosinistra, e solo quarto finisce il candidato M5s. A Catanzaro il sindaco uscente, Sergio Abramo, di centrodestra, dovrà vedersela con Vincenzo Ciconte, del centrosinistra. Mentre a Palermo l’uscente Orlando, sostenuto dal Pd ma anche da Ap, stacca tutti (solo terzo il M5s Ugo Forello) ed esulta: «Siamo un modello di civismo politico che è alternativo alle logiche soffocanti degli apparati». Per i verdetti definitivi bisogna ancora aspettare: M5s potrebbe passare a Taranto, dove per il secondo turno contro la candidata di centrodestra si battono in tre. A Verona potrebbe non farcela, sia pure per un soffio, la compagna del sindaco uscente Flavio Tosi, Patrizia Bisinella, superata dai candidati di centrodestra e centrosinistra. A L’Aquila il centrosinistra con Americo Di Benedetto è in netto vantaggio al primo turno sul centrodestra con Pierluigi Biondi. Si segnalano poi casi come Rignano sull'Arno, città che ha dato i natali a Matteo Renzi, dove il sindaco uscente Daniele Lorenzini batte il candidato Pd. Ma nella notte elettorale, gli occhi sono puntati sui Cinque stelle. Tacciono per ora i leader del Movimento, ma il deputato Danilo Toninelli prova a ribaltare il racconto di una debacle: "Domani vedrete, il M5s sarà primo o secondo partito. «I nostri non hanno gli apparati degli altri candidati che si nascondono dietro le accozzaglie di coalizioni nelle quali spariscono i simboli dei loro partiti». Il Pd però sostiene che «la sconfitta clamorosa M5s è un fatto politico» ed è conseguenza della "incapacità» a governare mostrata a Roma, ma anche della mancanza di una classe dirigente. Di più, accusano i Dem: la scarsa performance nei collegi «dimostra perché M5s ha fatto saltare la legge elettorale tedesca con collegi». Anche per conquistare gli elettori M5s il centrodestra e il centrosinistra si sfideranno ai ballottaggi. E sui responsi di stampo «bipolare» delle amministrative si misurerà probabilmente anche il confronto, che si riaprirà martedì in commissione, sulla legge elettorale. Ma intanto Fi e Lega gongolano, perché a un anno dalle amministrative 2016, che consegnarono un risultato assai deludente, tornano a brillare nei grandi Comuni. E’ la prova, dice agli alleati Paolo Romani di Fi, che bisogna iniziare a «lavorare sulla coalizione di centrodestra». Sì, replica Matteo Salvini, ma il centrodestra vince quando è «a traino leghista». Quanto al centrosinistra, Matteo Renzi segue i risultati dalla sede del Nazareno ma per ora non commenta. Il Pd corre in quasi tutti i ballottaggi principali, ma in alcuni Comuni si ritrova a rincorrere il centrodestra e rischia di non confermare alcuni dei sindaci uscenti. La sinistra, da Pisapia a Mdp e Si, sottolinea che il risultato di questa notte dimostra che il centrosinistra può vincere solo se unito: Mdp, con Roberto Speranza, avverte che «quando il Pd è solo Renzi non regge», ma aggiunge che Mdp appoggerà i candidati di centrosinistra al ballottaggio. Per le politiche, poi, si aprirà una nuova partita.