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Pisapia chiude al dialogo con il Pd: "Complicato un patto di governo"

Giuliano Pisapia

ROMA. La virata verso il modello tedesco e l'intesa con Forza Italia che a molti appare la premessa alle larghe intese dopo il voto, sono per Giuliano Pisapia i due campanelli d’allarme per considerare archiviata l’ipotesi di un’alleanza con il Partito Democratico che ridia vita a quel progetto di centrosinistra a cui mira l’ex sindaco di Milano. Ospite della trasmissione l’Intervista su skytg24 il leader di Campo Progressista considera «molto complicato» un patto di governo con i Dem: «Gli accordi su un progetto - osserva - si fanno prima delle elezioni e non dopo».

Le strade insomma con Matteo Renzi sembrano destinate a non incontrarsi ma Pisapia fa capire di essere già al lavoro per costruire un nuovo soggetto politico che il primo luglio sarà 'battezzato' con una kermesse nella Capitale in cui verrà ufficializzato anche il nuovo nome. Le fondamenta del progetto sono state poste a marzo nell’appuntamento al teatro Branaccio in cui, ricorda proprio Pisapia, erano presenti non solo i tanti "disillusi" dall’attuale offerta politica ma anche realtà del civismo locale. L’approdo a cui guarda l’ex sindaco di Milano è una sorta di «rivoluzione gentile che è presente a in tante realtà del Paese. E da quelle realtà - spiega - si deve ripartire con un nuovo centrosinistra che dia un segnale di dignità e sobrietà nel fare politica».

L’invito è rivolto a tutti quei soggetti presenti nel vasto campo della sinistra ma anche ai cosiddetti 'padri nobili' come Romano Prodi spesso citato da Pisapia come un esempio. L’ex sindaco fa sapere di aver invitato anche il Professore e ricorda come proprio Prodi abbia «mandato un segnale di apprezzamento al progetto». A dividere Campo Progressista dal Pd è la scelta di quest’ultimo di privilegiare un’alleanza con Forza Italia rispetto alle forze di sinistra: «Un patto tra Pd e Fi sarebbe incompatibile con l’elettorato dei due schieramenti come può il Pd che si è opposto alla cancellazione del falso in bilancio fare un’alleanza con chi lo ha cancellato?», domanda il leader di Campo progressista.

La chiusura di Pisapia al dialogo con i Dem lascia disorientato il vicesegretario del Pd Maurizio Martina: «Non riesco a capire chi oggi chiuda le porte a un dialogo con il Partito Democratico, quando da parte nostra invece c'è disponibilità al confronto. A noi - osserva - è chiaro che gli avversari stanno da un’altra parte». Più duri Bonaccini e Marcucci che invece gli ricordano l’impossibilità di costruire un centrosinistra di governo senza il Pd. In attesa di conoscere i dettagli della proposta di Pisapia anche altri esponenti della sinistra, come Pippo Civati, mettono alcuni paletti: "Se si vuole costruire si parta da un Manifesto condiviso - non imposto".

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