Venerdì, 09 Giugno 2023
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STRAGE DI CAPACI

Falcone, Mattarella: "Lo spirito e i criteri del suo impegno ancora validi"

ROMA. Ricordare nell'Aula del Consiglio superiore della magistratura la strage di Capaci, con l'assassinio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini della scorta, "assume il significato di ribadire l'importanza fondamentale dell'azione di contrasto delle forze giudiziarie e delle forze dell'ordine" alla mafia.

Lo ha sottolineato il presidente Sergio Mattarella aprendo il Plenum straordinario del Csm a Roma. Il ricordo di Giovanni Falcone, i cui 25 anni dalla strage cadono domani, "non deve trasferirsi in una celebrazione rituale" perché, ha aggiunto il presidente, "lo spirito e i criteri del suo impegno" rimangono validi. Falcone diceva, e questo è valido ancora oggi che "la mafia non è invincibile ma è un fenomeno terribilmente serio".

Il giudice Giovanni Falcone conosceva "l'importanza del lavoro in pool che ha condiviso con Paolo Borsellino" e soprattutto "aveva ben presente il valore dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura", ha aggiunto Mattarella. "Giovanni Falcone - ha aggiunto il capo dello Stato - era inoltre attentissimo alla consistenza del materiale di prova" e "questo scrupolo conferiva grande solidità alle sue inchieste".

Il metodo di lavoro di Giovanni Falcone era "dinamico con la convinzione - condivisa con altri colleghi, tra cui Paolo Borsellino, di quanto fosse importante il lavoro in pool, e la scelta del maxiprocesso per condurre in giudizio, condannare e sanzionare globalmente il mondo della mafia, muoveva da questo proposito". E ancora: "Inizialmente non compresi da qualcuno, i suoi criteri rispondevano pienamente al carattere della funzione del magistrato. Aveva ben presente il valore dell'autonomia e dell'indipendenza della Magistratura. Anche per questo era attentissimo, per la credibilità dello Stato e della Magistratura, alla consistenza degli elementi di prova raccolti. Non a caso, diceva che occorre distinguere un'ipotesi di lavoro da elementi che sorreggano l'esercizio dell'azione penale. Questo scrupolo - ha concluso Mattarella - conferiva alle sue inchieste grande solidità nella verifica dibattimentale".

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