ROMA. «Mai l’ingerenza politica è stata così forte sulla tv pubblica. Parlo di gestione dell’azienda, tetto pubblicità, compensi. Non c'è azienda al mondo che possa reggere sul mercato con qualcuno che da fuori detta regole e mette paletti». Lo ha detto Fabio Fazio intervistato da Aldo Grasso al Festival della tv di Dogliani.
«Si sta chiedendo alla Rai qualcosa di impossibile, non vorrei essere nei dirigenti di questa azienda. Io che sono tra pochi ad avere il lusso di poter scegliere di andare a lavorare altrove, ho il dovere di dire la verità».
«Essere considerati un costo non è ammissibile», ha detto Fazio rispondendo alla domanda di Aldo Grasso che gli chiedeva se il prossimo anno sarà ancora in Rai. «Per rimanere in Rai c'è un’obbligatoria necessità: che si dica che chi sta in Rai è un valore e non un costo. In una squadra di calcio i calciatori sono un valore. Perché non ci mettono a bilancio? Non quanto costo, ma quanto porto all’azienda».
«Sto preparando per il 23 maggio una serata in Rai per i 25 anni dagli attentati a Falcone e Borsellino - annuncia -. Sarà una grande orazione civile. Questa è la funzione del servizio pubblico».
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