ROMA. Da una a 100 quante probabilità ci sono che si vada a votare? «Direi 99. Quella che resta la lascio a poltronari e amici del vitalizio. La Consulta è stata chiarissima: si può votare anche domattina», «il primo giorno utile è il 23 aprile. E sarebbe ideale». Il segretario della Lega, Matteo Salvini, intervistato da La Stampa, torna a riproporre quella data per le elezioni: «lo chiamerei Liberation Day».
«Perchè - dice - è vicino al 25, quindi sarebbe doppiamente una Festa della Liberazione. Perchè è il giorno in cui si vota anche in Francia. E infine perchè si potrebbero accorpare le amministrative dove ci sono, Genova, Verona, L'Aquila, Padova, Alessandria...».
Per la Lega ci sono «due strade» di cui si discuterà oggi al Consiglio Federale: «alle urne da soli. In questo caso, porteremmo in Parlamento fra i 100 e i 150 deputati e senatori. Poi, è chiaro, faremmo l'opposizione», oppure «provare davvero a vincere mettendo insieme tutto ciò che non è Pd o M5S», ma con «paletti molto precisi. Fuori chi ha votato sì al referendum o ha appoggiato il governo Renzi. Quindi niente Alfano, Casini, Verdini e compagnia poltronara».
Un accordo elettorale con l'M5S? «Non c'è alcuna possibilità - precisa -. Loro sono quelli che hanno depenalizzato l'immigrazione clandestina e che in Europa hanno provato a entrare nel partito di Monti».
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