MILANO. La vittoria del No al referendum elettorale ha come effetto immediato quello di ricompattare almeno per una notte tutto il centrodestra. Ma se il punto di partenza è comune, il dopo Renzi rischia, come appare ormai evidente da settimane, di dividere le strade della coalizione. Berlusconi che come da tradizione ha seguito lo spoglio elettorale da Arcore sembra non avere dubbi sulla chance di poter rientrare in partita con la vittoria del no. Il banco di prova per il Cavaliere sarà ora la trattativa per arrivare a cambiare la legge elettorale. Un'occasione per riaccendere i riflettori su Forza Italia ma che rischia di mettere in seria discussione l'intesa già precaria Salvini e Meloni. L'intenzione dell'ex capo del governo è quella di avere voce in capitolo sulle modifiche all'Italicum con la speranza di poter radunare il più possibile consensi su una legge proporzionale. Un punto di caduta che gli garantirebbe di non dover per forza fare accordi con gli alleati. Che l'ex capo del governo non abbia nessuna fretta di tornare al voto è evidente. La speranza che la corte di Strasburgo gli ridia la possibilità di tornare candidabile è in cima ai suoi pensieri così come la consapevolezza che senza un erede il duo Salvini-Meloni avrebbe gioco facile a mettere Forza Italia in un angolo. I progetti dell'ex capo del governo però vanno a sbattere con le ambizioni del resto degli alleati. Non solo, la possibilità che Forza Italia possa partecipare a nuove trattative per le riforme metterebbe la parola fine a qualsiasi progetto comune. Condizione poi per rimettere insieme i pezzi del vecchio centrodestra è la scelta del futuro leader. «Basta imposizioni dall'alto», mettono in chiaro all'unisono sia il segretario della Lega che la Meloni. Un messaggio chiaro al Cavaliere che ha sempre bocciato l'idea di una consultazione popolare e non ha nemmeno mai nascosto i dubbi sulla possibilità che gli altri leader del centrodestra (Salvini in particolare) possano avere le caratteristiche per guidare un centrodestra a trazione moderata. Nei prossimi giorni l'ex premier riunirà i vertici del suo partito per fare il punto sulle prossime mosse e per decidere la linea del partito con un occhio anche a quanto deciderà di fare Mattarella. A stretto giro poi da Forza Italia non escludono nemmeno un incontro con Giorgia Meloni e Matteo Salvini per capire che margini può avere il futuro dell'alleanza.