BRUXELLES. Dal punto di vista tecnico, per la Ue la manovra italiana 2017 rischia di non rispettare i requisiti del Patto di stabilità perché porta i conti verso una "deviazione significativa" dall'obiettivo, che andrà rivalutata tra qualche mese.
Ma dal punto di vista politico, il messaggio è di tutt'altro segno: la Commissione non solo apre a tutta la flessibilità richiesta su sisma e migranti, ma getta anche le basi per un cambio totale di prospettiva, raccomandando all'Eurozona l'avvio di una vera politica espansiva che finora la Germania aveva frenato. Una "grande vittoria dell'Europa" che l'Italia rivendica in quanto "primo Paese ad averlo messo sul tavolo", ha ricordato il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan, soddisfatto anche perché la Ue "apprezza le riforme" e sulla flessibilità "riconosce le esigenze" italiane.
L'opinione di Bruxelles sulla legge di bilancio ricalca quella dello scorso anno, almeno nell'avvertimento sul non rispetto delle regole. Vale per l'Italia e per altri sei Paesi. Non è una bocciatura, ma neanche una promozione. Si segnala "un peggioramento del saldo strutturale di 0,5% nel 2017 che, a fronte del miglioramento di 0,6% raccomandato dal Consiglio a maggio punta ad un rischio di deviazione significativa dall'obiettivo".
Conclusione che non cambierebbe nemmeno se venisse concessa tutta la flessibilità extra. Da qui, l'invito a Roma a "prendere le misure necessarie" durante l'esercizio di bilancio per rispettare le regole. Ma sono lontani i tempi in cui "misure necessarie" significavano una manovra correttiva. Bruxelles, che proprio mentre il premier Renzi tornava a scagliarsi contro l'austerità "suicida" del passato la mandava in soffitta per sempre, vuole che l'Italia faccia uno sforzo in più ma è disposta ad aspettare quantomeno il referendum.
E non quantifica lo sforzo, tanto che il commissario agli affari economici Pierre Moscovici parla solo di "gap" ancora da colmare tra i conti italiani e gli impegni presi con l'Ue. Ricorda che il deficit promesso era 1,8% e quello presentato 2,3% (2,4% secondo il calcolo di Bruxelles). Una distanza di 0,6% dovuta anche alle spese 'eccezionali' sostenute per migranti e terremoto.
Ma per entrambe le voci la Commissione ha accolto il punto di vista italiano: i migranti sono una spesa che, in quanto Paese di prima accoglienza, sostiene per conto dell'Europa, come le ha riconosciuto anche l'ultimo vertice europeo. Un problema che la proposta Ue di riforma del sistema di Dublino non affronta, tanto che oggi la commissione Affari Costituzionali della Camera l'ha bocciata. E anche sul terremoto Bruxelles è "pronta a considerare un approccio ampio", perché è molto difficile distinguere tra "emergenza e prevenzione", e quindi il piano 'Casa Italia' rientrerà nelle spese per "eventi eccezionali".
Il dialogo tra autorità italiane e tecnici europei quindi continuerà ancora per qualche mese, fino alla pubblicazione di un nuovo rapporto sul debito (126.3) nel quale si farà nuovamente il punto sui conti. Nel frattempo, Roma e Bruxelles cercheranno di colmare la distanza sugli impegni di riduzione del deficit strutturale. L'Italia spera di rientrare grazie ad una crescita maggiore l'anno prossimo, ma S&P prevede il pil sotto l'1% per tutto il periodo 2016-2018 perché manca "dinamismo della produttività".
E non è l'unico squilibrio dell'economia italiana: in un altro rapporto pubblicato oggi, la Commissione punta il dito contro le "sostanziali perdite nell'export", il debito che non scende per bassa inflazione, politica espansiva e debole ripresa, e il sistema bancario "sempre più vulnerabile" per le sofferenze. L'Italia torna quindi sotto monitoraggio approfondito come l'anno scorso, assieme alla Germania, nel mirino per il suo surplus.
RENZI. "Il rinvio a marzo è ormai una consuetudine, è avvenuto anche nel 2016 e nel 2015. Spiace che la politica faccia polemica ma la procedura è sempre la stessa. Noi siamo stati dentro i margini ma abbiamo anche liberato risorse per la sanità, per le aree terremotate e per le scuole perché la stabilità europea ci interessa meno della stabilità dei nostri figli, su questo non c'è discussione". Lo dice il Matteo Renzi a Rtl 102.5. "Il bilancio italiano è buono, permette di conciliare l'attenzione al debito con la crescita".
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