ROMA. «Dentro una coalizione è il partito più forte ad aver diritto di scegliere il leader. In questo momento la Lega e Forza Italia nei sondaggi sono praticamente sullo stesso piano, ma le posizioni saranno determinate al momento delle elezioni». Lo dice Silvio Berlusconi a Bruno Vespa per il libro «C'eravamo tanto amati. Amore e politica. Miti e riti. Una storia del costume italiano» in uscita il 4 novembre da Mondadori Rai Eri.
Quanto a Fi, il leader della Lega Matteo Salvini sostiene: «Penso che dopo il referendum ci saranno due anime diverse. Con Giovanni Toti, per esempio, stiamo ragionando su un percorso comune. Aspettiamo la legge elettorale. Con Toti, con alcuni parlamentari e sindaci di Forza Italia la convergenza può avvenire domani mattina, come con Fitto e la Meloni. Con altri credo che non faremo molta strada insieme. Quando si andrà alle elezioni politiche, non importa se nel 2017 o nel 2018, il fattore determinante per l'alleanza sarà la collocazione nell'Unione europea. Se Forza Italia sarà ancora alleata in Europa della Merkel e di altri nel Partito popolare europeo, se in commissione a Strasburgo i parlamentari europei di Berlusconi voteranno insieme con quelli di Renzi e con i socialisti, come capita spesso, l'alleanza sarà impossibile».
E Parisi?, «Se la novità è lui, non è la nostra tazza di tè», risponde Salvini. Berlusconi crede nella solidità dell'alleanza con la Lega e non crede che Salvini intenda smarcarsi dall'alleanza. «Non credo proprio. Nell'ultimo incontro ci siamo salutati dandoci il 'cinquè come fanno i ragazzi e Salvini mi ha detto: 'insieme vinciamò».
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