
PALERMO. Con 41 voti a favore, 12 contrari e 7 astenuti l'Ars ha approvato la norma che rinvia al 26 febbraio 2017 le elezioni per gli organismi di Liberi consorzi di comuni e Città metropolitane, che erano già state indette per il prossimo 20 novembre.
La norma, che è arrivata in aula sotto forma di emendamento al ddl sul Garante per la Famiglia, è stata stralciata e votata come autonomo disegno di legge "Norme transitorie in materia di elezioni di area vasta".
Ieri in aula il presidente della commissione Affari istituzionali Salvatore Cascio aveva detto che il motivo del rinvio è stato determinato da un problema tecnico legato ai Comuni che, pur avendo lo stesso "peso ponderato" avrebbero avuto un numero differente di rappresentanti negli organismi degli enti di area vasta, dal momento che alcuni sono andati al voto con la vecchia legge elettorale ed altri - nella ultima tornata - con la nuova legge che ha ridotto i consiglieri.
“Saltano ancora le elezioni degli organismi dei Liberi Consorzi di comuni e delle città Metropolitane. La maggioranza sequestra il destino dei siciliani perché lotta per gli strapuntini”. A dichiararlo sono i deputati M5S Matteo Mangiacavallo, Salvatore Siragusa e Giancarlo Cancelleri in merito all'approvazione all'Ars della norma che rinvia le elezioni al 26 febbraio.
“Avrebbero mostrato più serietà e compostezza se avessero rinviato al 30 febbraio – aggiungono i deputati – tanto più se si considera che a determinare le sorti delle migliaia di lavoratori degli Enti in dismissione e dei servizi che erogano, sono deputati di partiti che rappresentano una assoluta minoranza dell'elettorato in Sicilia. Dai corridoi di Palazzo dei Normanni pare infatti che Sicilia Futura stia scatenando questa ennesima spaccatura nella maggioranza. Insomma ancora uno schiaffo alla rappresentatività del territorio e dei siciliani che sono costretti a subire gli umori e gli interessi di bottega di pochi deputati”.
“Il capogruppo di Sicilia Democratica ha delegittimato di fatto l'operato del suo stesso assessore Luisa Lantieri – sottolinea Giancarlo Cancelleri – con il risultato di fare impazzire ancora più quella maionese che in Sicilia sta creando il treno dei Renzi boys”.
3 Commenti
Vittorio
26/10/2016 19:45
Le solite scaramucce dei politici. Prima di abolire le province, bisognava stabilire e trasferire le competenze delle province, ai comuni, alla Regione ecc... compreso il personale.
Bertoldo
27/10/2016 08:35
Condivido. Ma il fatto è che questa classe politica è riuscita ad ottenere un risultato incredibile: quello di salvare le province ( perché 6 liberi consorzi + 3 città metropolitane portano ad un totale uguale sputato di 9 quante erano le precedenti province) mettendo però per strada i dipendenti
bino
27/10/2016 07:26
Chiudere l'ARS, commissariare la regione e mandare tutti a casa, questi politicanti incapaci sono la rovina della Sicilia. Questo rinvio ne è l'ennesima conferma, se ce ne fosse bisogno.
Simone
27/10/2016 10:48
Ancora rimandato per il semplice fatto che i signori dell'ARS non erano d'accordo per quanto riguardo le variazione territoriali, vedi Gela, Piazza Armerina, Niscemi, Licodia Eubea. Comuni che con il referendum aveva cambiato appartenenza come Gela che da Caltanissetta voleva transitare verso Catania . Una riforma pasticciata detta alla Crocetta...
Antonio
27/10/2016 13:58
Già...e meno male che sarebbero 'liberi' consorzi...