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M5S, Grillo e Casaleggio junior richiamano i deputati all'unità

ROMA. Dieci ore di incontri con tutti i deputati. Dieci ore in cui Beppe Grillo e Davide Casaleggio, nel giorno del settimo compleanno del M5S, richiamano tutti alla compattezza e all'unità, assicurando il pieno ritorno in campo dell'ex comico e l'ingresso del figlio di Gianroberto. E', di fatto, il segno tangibile di quanto annunciato da Grillo alla Festa di Palermo: il leader è tornato leader, facendo in modo che il Direttorio, nella sua funzione di filtro tra il Garante del Movimento e la base parlamentare, sia di fatto superato. Non è detto, però, che questo basti a placare i malumori interni.

"Good Movement and bad moments". Il Movimento è buono, i tempi meno, è la frase, sul filo dell'ironia, con la quale Grillo lascia Montecitorio ben consapevole che la due giorni di riunioni con i senatori e deputati 5 Stelle non basterà a trasformare il M5S nella falange delle origini.

Il caso Roma pesa ancora. E pesa il lungo tempo, nel quale, i parlamentari hanno visto allargarsi il divario, soprattutto mediatico, con alcuni 'big', a cominciare da Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. Non è un caso che, parlando con i deputati, Grillo - raccontano - abbia assicurato che le presenze in tv saranno organizzate in maniera diversa, puntando ai temi in primo luogo.

Il programma 5 Stelle e il suo interfacciarsi con la piattaforma Rousseau sono infatti i principali temi sul tavolo degli incontri con i deputati, che arrivano da Grillo e Casaleggio a gruppi di 20. Il tutto intervallato dalla festa con i quali i 5 Stelle celebrano i 7 anni del Movimento: era il 4 ottobre quando Beppe e Gianroberto presentarono al Teatro Smeraldo di Milano il programma 5 Stelle.

Nella sede dei gruppi si applaude, si intona l'inno "Un amore così grande", mentre Grillo e Casaleggio tagliano la torta. Sul blog Davide 'regala' 'Singularity' un video inedito del padre. E, sempre sul blog, Grillo ribadisce come oggi "siamo qui più forti e uniti che mai".

Una frase che è anche un richiamo e che svela il motivo forse principale dell'arrivo del leader a Roma: mettere uno stop alle faide interne in vista della prossima assemblea di gruppo in cui, secondo alcune voci, potrebbero emergere in maniera netta i malumori nei confronti dei vertici della comunicazione. Uno stop ai litigi che, al di là della veste del Direttorio, non rivoluziona gli equilibri interni.

Una nuova fase? "Vediamo, non basta venire una volta a Roma", spiega un deputato mentre, per un altro pentastellato, il "direttorio non è superato. I filtri, semmai, sono altri". Non è un caso, peraltro, che Luigi Di Maio ieri sia stato a cena all'Hotel Forum con Grillo e Casaleggio. E non è un caso che domani sia proprio Di Maio l'ospite di un forum a porte chiuse da Bloomberg. Il premier in pectore resta, di fatto, il vicepresidente della Camera. Ed è proprio lui, da Facebook, a sottolineare come, dopo "una lunga marcia di 7 anni, presto arriveremo al governo di questo paese".

Prima, però, c'è da superare il caso Paola Muraro. Un caso la cui soluzione spetta comunque al Campidoglio, tanto che oggi Grillo non sente né vede Virginia Raggi. Ma, è il senso del messaggio che Grillo lascia sulla gestione di Romma, ora al Campidoglio vanno davvero risolti i problemi.

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