ROMA. Mentre l'Osservatore Romano tuona contro "una Capitale in stato di abbandono", la settimana più lunga di Virginia Raggi termina nella sua casa di Ottavia, lontano dai riflettori costantemente puntati su di lei in Campidoglio. Insieme al figlio ma impegnata giorno e notte sui dossier aperti e da chiudere alla svelta: in primis il nome del futuro assessore al Bilancio, quello del futuro capo di Gabinetto e dei vertici delle municipalizzate, soprattutto Ama per evitare di incorrere in un'emergenza rifiuti.
Un lavoro delicato da svolgere in assoluta calma, motivo questo che potrebbe essere stato alla base del forfait di ieri pomeriggio, al festival di Azione cattolica giovani e soprattutto alla Cei, al quale, fa sapere il Campidoglio, la sindaca avrebbe declinato l'invito ieri sera. Un'assenza quella di oggi in Vaticano, che pare acuire i rapporti già tesi tra Santa Sede e Campidoglio, probabilmente anche dopo l'annuncio che Raggi celebrerà il 17 settembre la prima unione omosessuale, e che vede mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei fare quasi spallucce: "Sarei deluso se non venissero i ragazzi", ha detto diplomaticamente sull'assenza della Raggi, per poi dirsi "preoccupato come qualsiasi cittadino che vuole vedere la città governata".
E l'Osservatore Romano, con meno diplomazia, attacca la sindaca: "Nella capitale, a riprova dello stato di abbandono in cui per certi aspetti versa la città, pochi minuti di pioggia sono bastati per provocare la caduta di numerosi alberi, danneggiando alcune automobili e mettendo a serio rischio l'incolumità dei cittadini".
Intanto impazza il toto nomi per l'incarico di assessore al Bilancio. La sindaca starebbe vagliando 14 curriculum e avrebbe già escluso il nome di Ugo Marchetti, generale della Guarda di Finanza e già vicesindaco di Palermo, proposto, dicono alcuni boatos, da Raffaele Marra, vicecapo di Gabinetto spostato ad altro incarico dopo l'altolà del direttorio. Ma si fanno anche i nomi di Daniela Morgante (la lady dei conti sotto la giunta Marino, nome già circolato prima di quello di Marcello Minenna, poi dimessosi), e degli economisti Antonio Carmine Lacetra, Alessandro Pantoni, Saverio Canepa, Massimo Zaccardelli, Nino Galloni e Lucrezia Reichlin. Quest'ultima, però, in serata, precisa di non essere stata contattata e che comunque, qualora lo fosse, non sarebbe "in ogni caso interessata a considerare l'incarico".
C'è poi da coprire il vertice dell'Ama, l'azienda dei rifiuti, per sostituire Alessandro Solidoro. Parzialmente risolta la questione Atac: dopo l'addio dell'amministratore unico Armando Brandolesi, il suo posto è stato coperto dall'ingegnere Manuel Fantasia. Da trovare ancora invece la figura del dg dell'azienda di trasporti, lasciata libera da Marco Rettighieri.
Incombe sempre l'affaire Muraro, che potrebbe essere sentita dai pm già dalla prossima settimana. Sul versante Olimpiadi, è ormai quasi una certezza il No del Campidoglio alla candidatura di Roma, come più volte annunciato dalla stessa Raggi e come intuibile ieri, da un altro forfait reso noto da Andrea Marcucci (Pd), presidente della commissione Cultura e Sport del Senato: "La segreteria della sindaca ha annullato l'audizione di Virginia Raggi, prevista per il 13 settembre presso la commissione Cultura e Sport di Palazzo Madama sulla candidatura di Roma alle Olimpiadi".
Il No verrà con ogni probabilità annunciato in un evento organizzato in un impianto sportivo in periferia da riqualificare, secondo quanto trapela, per lanciare il messaggio che i soldi vanno spesi a beneficio di tutti, iniziando dagli impianti di base.
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