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Scossa di Grillo al M5S: non siamo perfetti. Ma adesso la Raggi è più isolata

ROMA. Reduce dalla trasferta nella Capitale per andare in soccorso del Movimento Cinque Stelle travolto dalla bufera che ha colpito la giunta di Virginia Raggi, Beppe Grillo decide di dire 'la sua' ed in un lungo intervento sul Corriere della Sera, il comico genovese si lascia andare ad una sorta di autocritica: "Non siamo perfetti, ma non ci arrendiamo", è l'incipit di un intervento in cui il leader pentastellato ne approfitta anche per scuotere i big grillini da giorni impegnati a rimpallarsi le colpe per la gestione dell'affaire capitolino.

"Se non siamo neppure capaci di affrontare insieme uno scrollone fra i tanti che i peggiori romani stanno rivolgendo alla Raggi allora mi scuso, e se fosse possibile vi restituirei i voti. Ma non si può: le cose devono fare il loro corso e noi non ci arrendiamo!". La linea politica consegnata da Grillo ai componenti del Direttorio per il momento non cambia: il sostegno alla Raggi resta anche se tra il Campidoglio ed il vertice M5s i rapporti sono pari allo zero.

Le difficoltà per la prima cittadina della Capitale non si esauriscono però nel braccio di ferro con i 'colleghi' del Direttorio grillino. L'intenzione di dare forfait (giustificato da impegni personali) al festival dell'Azione Cattolica organizzato in Vaticano contribuisce a fornire l'immagine di una sindaca isolata e che continua a perdere i suoi sostenitori. L'affondo dell'Osservatore Romano che descrive la Capitale "in stato di abbandono" la dice lunga anche sui rapporti tra Campidoglio e Santa Sede.

Si tratta insomma di una nuova tegola sulla giunta finita nel mirino anche di molti atleti dopo l'annuncio (ancora non ufficializzato) del no del Comune alle Olimpiadi. Una decisione che ha sollevato un vespaio non solo tra gli sportivi ma anche tre le altre forze politiche. Il premier Matteo Renzi, pur ribadendo la collaborazione con la Raggi, in un post su facebook bolla come "triste e cinico" usare la candidatura di Roma 2024 per "beghe interne".

Che ormai la sindaca ed il Movimento Cinque Stelle viaggino su due binari paralleli lo evidenzia poi la strategia comunicativa messa in campo dai vertici Grillini. Alessandro Di Battista parla di "tempesta mediatica" scatenata contro M5s con l'obiettivo di "tirarci in direzioni diverse, dividerci, perchè uniti siamo una forza".

Il parlamentare pentastellato che solo ieri aveva annunciato (sempre via social) di aver bisogno di "staccare almeno per almeno due giorni", ricompare subito su facebook con un lungo post dedicato in gran parte al referendum. Nessun accenno a Virginia Raggi se non la difesa in generale dell'unità del Movimento.

Stessa tecnica usata dall'altro big Luigi Di Maio che sul suo profilo posta una serie di spezzoni del suo intervento ieri in Emilia Romagna in cui accusa i media di sfruttare Roma per "essere un manganello contro il Movimento 5 stelle" e per "coprire le nefandezze e le schifezze che hanno fatto questi signori in tutti questi anni!".

Il vice presidente della Camera finito sul banco degli imputati per il disastro capitolino, però, prende per la prima volta le distanze anche dalla Raggi. A chi infatti gli chiede se la sindaca debba scusarsi, Di Maio replica gelido: "Chiedetelo a lei, io mi sono scusato".

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