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Ex Province, in vista tagli per i precari

L’assessore regionale al Bilancio, Alessandro Baccei

PALERMO. Via libera ai fondi per le Province, ma vengono tagliati i contratti dei precari. L’Ars ha approvato una delle più importanti misure contenute nella Finanziaria bis. Il testo, all’articolo 5, prevede di stanziare 9 milioni per le ex Province in attesa che prendano corpo i nuovi Liberi Consorzi di Comuni (non prima di fine anno). Con queste risorse i commissari dovranno quindi far fronte agli stipendi del personale.

E proprio in questa chiave è passata una seconda norma, voluta dall’assessore regionale agli Enti Locali Luisa Lantieri, che prevede di ridurre l’impiego dei 450 precari in servizio nelle Province: la durata settimanale del loro lavoro scende da 24 a 18 ore. E, ovviamente, si riduce anche lo stipendio. Il tutto a meno che le singole Province non abbiano in cassa risorse per continuare a garantire i vecchi stipendi.

Immediata la risposta dei sindacati. "Continua lo stillicidio per le ex Province siciliane e Crocetta continua a navigare a vista anche sulla sorte dei liberi Consorzi comunali", dice il segretario generale della Cisl Funzione pubblica, Gigi Caracausi: "Con l'approvazione dell'articolo 5 oggi ed il conseguente stanziamento dei tanto sbandierati 9 mln di euro, infatti, si potrebbero finanziare i contratti dei dipendenti precari dei liberi Consorzi soltanto fino a un limite di 18 ore settimanali".

E Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, aggiunge: "Sino ad ora il governo Crocetta ha fatto solo pasticci e ha evitato confronti con i rappresentanti dei lavoratori. Speriamo che adesso il copione cambi e che si mettano a punto dei provvedimenti concreti e reali per garantire servizi ai cittadini ma soprattutto buona occupazione".

Approvata anche una norma - su pressing del Pd, soprattutto con Mariella Maggio, e di Forza Italia - che prevede di vincolare un milione e mezzo dei 9 milioni appena stanziati per garantire l’assistenza scolastica nelle scuole ai disabili. Via libera anche alla norma che stanzia 2,4 milioni destinati alle scuole paritarie.

Fra le altre norme approvate c’è quella che permette di stipulare un mutuo da 19 milioni per salvare le Terme di Sciacca e Acireale: «È l’unica soluzione possibile per poi arrivare alla vendita o all’affidamento in gestione ai privati» ha detto l’assessore al Bilancio, Alessandro Baccei.

Via libera anche alla norma che stanzia un milione e 900 mila euro per la promozione del settore vitivinicolo.

Non passa un emendamento targato Pd - a firma di Giovanni Panepinto ma sostenuto trasversalmente anche da pezzi di Forza Italia - che avrebbe permesso di aumentare le giornate lavorative dei mille precari dei consorzi di bonifica da 51 a 78. Una mossa che avrebbe consentito ai beneficiari di poter poi incassare anche gli assegni di disoccupazione dall’Inps. La norma è stata contestata dall’assessore all’Economia, Alessandro Baccei: «Stiamo prevedendo un aumento del budget per i consorzi di bonifica in quanto, non potendo pagare gli stipendi dei dipenenti di ruolo si stanno rivalendo aumentando i canoni degli agricoltori. In questo contesto come si può aumentare la spesa per i precari?». A quel punto il presidente vicario dell’Ars, Antonio Venturino, ha dichiarato l’emendamento inammissibile per mancanza di copertura finanziaria. Il tutto fra le proteste del Pd.

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