ROMA. "Il materiale umano non manca e sarebbe capace di risollevare il Mezzogiorno da solo, se solo avesse gli strumenti. La politica deve avere il coraggio di unire territori, che sono separati da gap sociali ed economici. La nostra, e lo dico senza enfasi, è soprattutto una scommessa storica". Così il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, in un'intervista al Mattino, parla della "missione Sud".
"Io posso capire che al Sud i nostri propositi possano sembrare ai cittadini come gli ennesimi annunci - afferma -. Ma la differenza rispetto al passato è che stiamo realizzando concretamente le infrastrutture: la Salerno Reggio Calabria ha avuto una forte accelerazione. È un'opera d' arte, ingegneristicamente parlando".
Poi tra le priorità la "velocizzazione dei binari verso Reggio Calabria finalmente viaggeremo anche noi a 220-230 chilometri orari come tutti gli altri Paesi europei" e il "raddoppio della Napoli Bari, dove sono partite le gare per i primi due cantieri. Tutto questo sistema d'infrastrutture va letto nel tentativo di mettere in contatto le diverse città del Sud distanti anni luce tra loro".
Il ministro dice di aver "conservato in un fazzoletto la terra di Corato dove c'è stata la collisione" del 12 luglio, per "ricordarmi che in pochi chilometri di ferrovia, per una serie di ritardi, non si è potuto portare lo stesso livello di sicurezza degli altri 17mila della rete italiana". Nell'ottica del "corridoio europeo scandinavo mediterraneo", aggiunge, "come abbiamo detto, ci può essere il Ponte sullo Stretto".
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