ROMA. Renato Schifani, intervistato dal Giornale di Sicilia, spiega le ragioni delle sue dimissioni da capogruppo Ap al Senato. «Due anni fa - dice - avevamo costruito una realtà con un oggetto sociale e una missione chiari: essere la quarta gamba del centrodestra. "Ci si doveva limitare a un governo tattico con il Pd per garantire il processo di riforme e salvare il Paese dalla bancarotta, ma non dovevamo snaturare la nostra identità e le nostre radici, diventando strategicamente un partito di governo alleato con la sinistra. Adempiuta questa missione con il voto sulle riforme, avremmo rivitalizzato il nostro partito a livello identitario, ma ciò sarebbe stato impossibile governando con chi era stato nostro avversario nelle precedenti elezioni". "La proposta di Alfano - prosegue Schifani - sta andando in altra direzione. Lui ha detto di volere fare un tagliando dopo il referendum, cioè dopo la legge di stabilità e quindi a gennaio. Valuterà il da farsi soltanto allora e dopo aver creato a settembre un nuovo soggetto politico senza un predeterminato posizionamento identitario; cosa che contraddice la nostra storia e il nostro mandato elettorale. Infatti, con chi allearsi verrebbe deciso soltanto dopo. Non condividendo questa proposta ho lasciato la presidenza del gruppo poichè non potevo guidarlo senza condividerne la nuova missione".