ROMA. «Non c'è democrazia senza i partiti. Dobbiamo chiedere loro di fare pulizia al loro interno, di tornare ad essere luoghi di aggregazione e di confronto, nell'ottica non di distruggere ma di costruire». Lo dice la presidente della Camera Laura Boldrini a Rtl 102,5. «Partecipare è l'unico strumento dei cittadini, che devono informarsi, fare le dovute differenze e fare una scelta cha aiuta il Paese a rimettersi in piedi. L'Italia è un grande Paese che ancora non è uscito da una crisi. E allora scegliere non è distruggere quello che c'è ma rimettere in piedi quello che non funziona».
Lo dice la presidente della Camera Laura Boldrini riferendosi ai prossimi ballottaggi. Riferendosi alla incognita sulle affluenze alle urne, Boldrini osserva: «Se non si va a votare è perchè non ci si crede più, perchè c'è disaffezione e si pensa che tutti siano uguali. È un grande errore. Non siamo tutti uguali». «Sul referendum tutti entrino nel merito. Non si trasformi la consultazione in una tifoseria di parte ma si entri nel merito e si capiscano i punti su cui poi nelle urne ci si dovrà esprimere. I cittadini si informino e il sistema mediatico aiuti a comprendere».
Nella campagna contro il femminicidio «manca la voce degli uomini che come noi sono inorriditi da quello che sta succedendo in questi giorni. La cosa è diventata di proporzioni insopportabili, quattro donne uccise in pochi giorni. Una serie drammatica di eventi. Non possiamo stare a guardare, tutti dobbiamo esercitare le nostre responsabilità», spiega la Boldrini.
«La violenza sulle donne - spiega - è un problema degli uomini che in alcuni casi non riescono a vivere una relazione paritaria e quando vogliono chiuderla ricorrono alla violenza. Serve consapevolezza. Bisogna prendere iniziative per raccogliere attorno a una proposta tutti gli uomini che vogliono prendere posizione contro la violenza. Sarebbe bello se Rtl facesse propria questa iniziativa».
Ricordando gli interventi legislativi contro il femminicidio di questa legislatura approvati dal Parlamento, Boldrini sottolinea: «le leggi da sole non bastano: ci sono secoli di sopraffazione e bisogna cambiare la mentalità degli uomini attraverso una grande azione culturale ed una mobilitazione. Fondamentale è il ruolo della scuola, che deve occuparsi dalla vita», conclude.
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