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Renzi: "C'è rischio referendum su di me. Se perdo vado a casa"

ROMA. Il premier Matteo Renzi in diretta ieri su Facebook. "Già l'altra volta ho sottolineato l'importanza di stringere un po' sulle deleghe, di accelerare sulle deleghe, spero nelle prossime settimane di potervi dare qualche data più precisa per poter essere operativi sulle deleghe della buona scuola", ha detto il premier nel corso della diretta Twitter e Facebook #Matteorisponde.

"In uno dei prossimi #Matteorisponde ci sarà De Luca. Spero che nelle prossime settimane presenteremo i progetti per la Campania. E' molto importante evidenziare che la gara è partita per le ecoballe: ci 450 milioni di euro e toglieremo quell'autentica vergogna. Non parleremo mai più di terra dei fuochi perché riusciremo a rimettere a posto quell'area grazie al presidente della Regione e al governo".

"La riforma è un gigantesco passo avanti, porta l'Italia nel futuro, è una delle grandi belle notizie di questa settimana, anzi di questi due anni. Son tutti colpiti che le stiamo facendo, sono talmente abituati al fatto che la politica non riesca a fare la sua parte che ora sono stupiti che la politica risolva questioni ferme da troppi anni", ha detto ancora Renzi nel corso della diretta Twitter e Facebook #Matteorisponde.

Poi ancora: "La Libia non solo non l'abbandoniamo ma ieri Gentiloni si è recato a Tripoli, ha portato viveri e aiuti farmaceutici, ha incontrato Al Serraj e ha assicurato tutto l'impegno italiano per sostenere la Libia. Credo sia un segno evidente di quel che stiamo facendo".

Non c'è il rischio che il referendum sulla riforma costituzionale si trasformi in una consultazione pro o contro Renzi? "Il rischio c'è ma la riforma costituzionale deve essere votata sul Senato, sulle regioni, sul funzionamento della democrazia e non su di me. Poi io è chiaro che devo trarre le conseguenze se non ce la facciamo e vada a casa", ha detto Renzi.

"Io penso che i numeri per vincere referendum sulle riforme ce li abbiamo, credo che il referendum d'ottobre lo vinciamo". "Io no". Afferma il premier nel corso della diretta Twitter e Facebook #Matteorisponde, replicando a chi gli ricorda che la minoranza Pd vuol mettere mano alla legge elettorale.

Nella giornata di ieri il premier è stato al Salone del Mobile di Milano. "Quando pensiamo che la giustizia dovrebbe funzionare meglio pensiamo una cosa vera, come quando diciamo che la pubblica amministrazione dovrebbe sprecare meno. Noi stiamo lavorando per ridurre questi problemi", ha detto Renzi.

"Con la riforma di ieri rendiamo più semplice il Paese, ma queste riforme devono collegarsi a un punto chiaro: smettiamo di parlare male del nostro paese", ha aggiunto Renzi. "Non continuiamo a fare polemiche e a raccontare all'estero che l'Italia è piena di problemi - ha detto - L'Italia per 20 anni ha raccontato nel mondo che siamo un paese pieno di problemi. E' vero, ma io voglio cambiare queste cose. Il mondo ci chiede made in Italy, qualità e bellezza".

"In termini di export" del mobile "stiamo tirando. Ecco perché facciamo misure per far tirare il mercato interno, come gli 80 euro. L'export va": così il premier.

"Del governo potete parlar male, di me potete parlar male ma la prima riforma è smettere di parlar male dell'Italia. La lotta politica non può arrivare a prendere in ostaggio il Paese e le prospettive del Paese", ha detto ancora Renzi al Salone del Mobile di Milano. "Costi quel che costi - aggiunge - lavoriamo per rimettere in piedi la speranza e l'orgoglio di essere italiani. Quando si parla dell'Italia siamo tutti impegnati a far sì che il Paese recuperi posizioni. Nel mondo lo stiamo facendo, in Italia ci stiamo provando".

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