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Ponte sullo Stretto di Messina, Cantone: "Mi chiedo se sia davvero utile"

«Sono meridionale - ha aggiunto il presidente dell'Anticorruzione - fare il ponte di Messina non avrebbe senso senza un impianto infrastrutturale nella zona, con la Salerno-Reggio Calabria che non è finita»

MESSINA. Costruire il Ponte di Messina «è una scelta politica. Ma non si possono non fare le opere pubbliche per paura del rischio di infiltrazioni della criminalità. Non saremmo uno stato credibile. Mi chiedo però se sia utile». Lo ha detto Raffaele Cantone, a capo dell'Authority anticorruzione, a "L'intervista" di Maria Latella su Sky.

«Sono meridionale - ha aggiunto - fare il ponte di Messina non avrebbe senso senza un impianto infrastrutturale nella zona, con la Salerno-Reggio Calabria che non è finita». «Mi trovo d'accordo con il ministro Del Rio» ha concluso Cantone.

In Italia «c'è la tendenza a giustificare quando si ruba all'amministrazione pubblica. Come si rubasse a Pantalone», ha aggiunto Cantone parlando dell'ultima inchiesta sulle sentenze pilotate delle commissione tributarie a Roma. Sulla vicenda Cantone ha aggiunto «è rilevante e grave che queste commissioni siano affidate alla giustizia onoraria». «È importante creare una magistratura togata su questi temi».

Sulle primarie del Pd che si sono svolte a Napoli, il garante dell'Anticorruzione afferma: Non si può rintracciare alcuna rilevanza illecita in eventuali brogli alle primarie perchè «sono un fatto privatistico. È come si votasse in una bocciofila». Secondo Cantone, proprio a Napoli si è «esagerato» parlando di brogli. «Quello che mi dispiace - ha precisato - è la mortificazione della partecipazione delle persone. Le primarie
vanno regolamentate per dare garanzia alla voce dei cittadini».

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