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Rai, al lavoro per i nuovi direttori dei tg: tre donne in pole position

Lilli Gruber

ROMA. Piano industriale, nuovi palinsesti, progetto informazione e trasformazione in media company. Sono le aree alle quali lavora il dg Rai Antonio Campo Dall'Orto, insieme ai suoi più stretti collaboratori e ai nuovi direttori di rete. Sul fronte tg le nomine arriveranno tra qualche mese, probabilmente dopo le elezioni amministrative.

Il toto-nomi è iniziato però già da un po'. Le ultime indiscrezioni, rilanciate dalla stampa, riguardano una terna tutta rosa: Sarah Varetto al Tg1, Lilli Gruber al Tg2 e Lucia Annunziata al Tg3. Da Viale Mazzini fanno però notare che si tratta di nomi di fantasia. E' stato lo stesso dg a spiegare, nell'ultima intervista a Repubblica, che si utilizzerà lo stesso metodo delle reti: "lavoriamo al prodotto e tra qualche mese sceglieremo le persone che meglio lo rappresentano".

Un'impostazione che il direttore dell'offerta informativa, Carlo Verdelli, aveva già annunciato in Commissione di Vigilanza. D'altronde il dg sceglie le varie pedine nella più assoluta segretezza, come avvenuto nel caso delle nomine alle reti. Una smentita arriva anche da Annunziata. "Io prossima direttrice del Tg3? - afferma - Questa è una cosa completamente campata per aria, ma completamente. E' uno scherzo dell'8 marzo anziché del 1° aprile".

I primi tasselli del nuovo progetto sull'informazione hanno riguardato Rainews, che sotto la guida di Antonio Di Bella dovrà tentare di crescere negli ascolti e lavorare per tutta l'azienda, e Raisport che con Gabriele Romagnoli tenterà di dare più spazio alla narrazione degli eventi. I tg avranno ognuno una diversa mission e potrebbero essere ridefinite le varie edizioni. La presenza dei giornalisti sarà decisa caso per caso per evitare troppi microfoni per il capo dello Stato o il premier in missione.

Altro capitolo riguarderà i talk, che dovranno essere rivisti, e l'inserimento dei cento giornalisti che hanno vinto il concorso, a partire dai primi in graduatoria. "Sulla necessità di rinnovare l'informazione Rai siamo tutti d'accordo, la tripartizione è obsoleta - dice il consigliere Arturo Diaconale -. Però bisogna sapere il progetto qual è. Noi in cda non lo conosciamo".

"Occorre intervenire nel rispetto del pluralismo - sostiene ancora -. Io ho votato contro le nomine alle reti, perché erano secondo me espressione di un unico orientamento non solo politico, ma anche lobbistico. Spero che le prossime nomine ai tg siano diverse". Diaconale chiede anche di conoscere le retribuzioni dei dirigenti chiamati in azienda dal dg, diverse delle quali sarebbero sopra il tetto dei 240mila euro. "Dobbiamo sapere - avverte - quanto questi costi incidono sull'economia dell'azienda".

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