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Utero in affitto, la giornalista Innocenzi: "Io farei da madre surrogata"

L'ex conduttrice di "Announo": "Se mia sorella, una mia cara amica o un mio caro amico dovessero avere bisogno io mi offrirei"

ROMA. «Per molti è ancora inaccettabile che una donna dica di volere decidere sul proprio corpo e così rispondono con i peggiori insulti di stampo sessuale». Lo afferma ad un quotidiano la giornalista Giulia Innocenzi, ex conduttrice di «Announo», che oggi farà da madrina alla manifestazione delle Famiglie Arcobaleno e delle associazioni gay a Roma.

«Ho detto - spiega su una polemica nata sui social network - che se mia sorella, una mia cara amica o un mio caro amico dovessero avere bisogno nella loro vita di una maternità surrogata, io mi offrirei. Perchè penso che sia un grandissimo gesto di amore. E penso che questo allargherebbe le nostre famiglie e arricchirebbe le nostre vite. Altro che mercificazione e sfruttamento!». «C'è il rischio di sfruttamento - sottolinea da parte sua Innocenzi - proprio nel momento in cui non c'è una legge. Le coppie italiane che vogliono la maternità surrogata si rivolgono alle agenzie americane nella migliore delle ipotesi».

«Io dico - ribadisce - che per mia sorella farei quella scelta per amore. Cosa risponde l'Italia? Vai a cercarti una cambogiana? Ma è impossibile per legge fermare il desiderio di una coppia a diventare famiglia. Regolamentiamo il fenomeno».

«Con il proibizionismo - aggiunge - si crea il sottobosco di sfruttamento, facendo leva proprio sulla disperazione. In Usa, dove la pratica è possibile, le donne che fanno maternità surrogata non devono essere in difficoltà economica, proprio per tutelarle. Chi dice che vuole difendere le donne, le sta mettendo alla mercè di chi le vuole sfruttare».

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