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Unioni civili, la Lorenzin dice "no" alle adozioni da utero in affitto

E' quanto scrive in un tweet il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che propone in alternativa lo stralcio dal testo sulle unioni civili.

ROMA. "Contro l'utero in affitto sanzione amministrativa inutile. Deve essere reato penale con inadottabilità": è quanto scrive in un tweet il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che propone in alternativa lo stralcio dal testo sulle unioni civili.

E mentre il Pd cerca di riannodare i fili in vista dell'assemblea di domenica, che si annuncia infuocata, al Senato il presidente Pietro Grasso ha sul tavolo il dossier degli oltre mille emendamenti sulle Unioni civili.

"È un'ipotesi in campo". Così il presidente del Senato Pietro Grasso intercettato dal cronista a Palazzo Madama ha risposto alla domanda se sia plausibile l'ipotesi che vengano dichiarati inammissibili tutti gli emendamenti cosiddetti "supercanguri" presentati al ddl Cirinnà. "Sto valutando tutte le ipotesi e tutti gli scenari - aggiunge - potendo avere finalmente un fascicolo "umano" di soli 1.200 emendamenti al netto delle valutazioni di ammissibilità".

Il presidente fa sapere che sta lavorando sulle proposte di modifica al testo che tornerà in Aula mercoledì 24 dopo che il Pd ha chiesto uno stop.

Il partito è comunque diviso. "Le leggi si fanno se ci sono i numeri". Ad oggi "in Senato il Pd non è autosufficiente, non lo è nemmeno se sommiamo i voti di Sel. Quindi dobbiamo creare un punto di incontro tra le forze che ci sono". Così il Ministro Maria Elena Boschi a Bologna. "Il fatto che per la prima volta - sostiene il ministro - nel nostro Parlamento si affronti questo argomento non credo rappresenti una sconfitta. Credo sia una vittoria che dopo due anni di lavoro pubblicamente sotto gli occhi di tutti si possa discutere una legge sulle unioni civili". "Credo - ha aggiunto - sia un atto di coraggio di questo Parlamento". "Abbiamo scelto - ha aggiunto - di affrontarlo il problema, consapevoli che siamo un Governo che rappresenta sensibilità diverse. Non so quali sarà il risultato finale ma è un passo importante che se ne discuta, non solo in parlamento ma nel paese, in famiglie, nelle scuole e nelle università. C'è la consapevolezza della necessità di avere una legge". "Non credo sia una sconfitta aver avuto il coraggio di affrontare questo problema - ha concluso Boschi - poi non ho la sfera di cristallo e non so quello che accadrà, perché tra l'altro è il primo passaggio in Parlamento. Spero che la strada che dobbiamo percorre sia breve perché ci sono tante persone che aspettano da troppo tempo e hanno diritto a vedere i loro diritti riconosciuti".

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