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Il caso Montante sbarca a Roma, senatori M5s: "Alfano chiarisca"

Antonello Montante

ROMA. Sbarca in Senato la vicenda di Antonello Montante, il presidente di Confindustria in Sicilia indagato dalla Procura di Caltanissetta per concorso in associazione mafiosa. In una interrogazione parlamentare al ministro degli Interni, Angelino Alfano, i senatori del M5s Michele Giarrusso, Luigi Gaetti, Elisa Bulgarelli, Ornella Bertorotta e Vincenzo Santangelo chiedono "se nelle more degli accertamenti di responsabilità personale di competenza dell'autorità giudiziaria, per gli ovvi motivi che impongono la massima cautela e al solo fine di evitare possibili ulteriori infiltrazioni mafiose nelle istituzioni, non intenda attivarsi presso tutte le sedi idonee, al fine di avviare le opportune procedure di revoca da tutte le cariche pubbliche o ruoli istituzionali ricoperti da Montante".

Per i senatori M5s è "quanto mai paradossale, che Montante si trova oggi indagato per concorso in associazione mafiosa e destinatario di un avviso di garanzia da parte della Procura di Caltanissetta e viene sottoposto contemporaneamente a misure di protezione contro la mafia". Inoltre chiedono di accettare "se vi siano stati esponenti del governo o rappresentanti istituzionali, di qualunque livello, che abbiano intrapreso e sviluppato attività d'intesa e di raccordo con Montante, anche dopo avere appreso nel mese di febbraio 2015 dell'indagine a suo carico per reati di mafia recentemente culminata nella notifica di un avviso di garanzia". E "se corrisponda al vero che Montante avrebbe favorito l'ascesa di esponenti politici o rappresentanti istituzionali, a livello sia regionale che nazionale, nei punti chiavi dell'apparato amministrativo e a lui strettamente legati, con lo scopo di instaurare un sistema finalizzato alla realizzazione di interessi personali".

Infine "quale sia la misura di protezione che attualmente riguarda Antonello Montante, quale sia il motivo per cui sembra che alcuni mesi fa sia stato innalzato il livello di protezione e se lo stesso sia stato determinato dalla Prefettura competente, se vi sia un concreto rischio per la sua immunità e quali minacce abbia realmente ricevuto, nonché quali denunce abbia presentato all'autorità giudiziaria".

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