ROMA. Via libera a nuove norme sul contrasto alla povertà, lavoro autonomo e cinema. Mentre il Consiglio dei ministri vara anche un rimpasto con la nomina dei nuovi sottosegretari e l'annuncio di un nuovo ministro agli Affari Regionali, Enrico Costa.
"Con la legge delega approvata oggi istituiamo una misura nazionale di contrasto alla povertà, un livello essenziale delle prestazioni. E cioè un diritto". Lo annuncia il ministro Giuliano Poletti al termine del Cdm. L'intervento è "basato sul principio dell'inclusione attiva, con un progetto personalizzato" e prevede "due binari: un sostegno al reddito e una presa in carico per far sì che la famiglia in condizione di povertà possa uscire da quella condizione". Dunque non se ne usufruirà "in maniera stabile e permanente".
E' prevista anche "una razionalizzazione delle prestazioni di natura assistenziale e previdenziale, escluse le prestazioni per la disabilità". Lo ha detto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti al termine del Cdm, sottolineando che "stiamo parlando di politiche sociali e lotta alla povertà, quindi tutti trattamenti per la disabilità sono esclusi". Nella delega si affronterà anche "il riordino dei servizi sociali per superare la frammentarietà delle misure, secondo principi di equità ed efficacia". L'obiettivo è quello di "costruire una infrastruttura organizzativa unitaria e una strumentazione ordinata con una governance trasparente". Una operazione che avrà successo "se riuscirà a implementare anche le risorse delle comunità locali, non solo l'associazionismo e il volontariato ma tutti gli uffici dello Stato e periferici".
Il governo "ha approvato tre ddl di grande importanza" a partire dal "ddl delega in materia di contrasto alla povertà che consente di costruire strumenti di contrasto in linea con il potenziamento del sistema di welfare del programma di governo". Così il sottosegretario Claudio De Vincenti al termine del Cdm. Ok anche al ddl sul lavoro autonomo, per aumentare le tutele "per i giovani a partita Iva e per tutti gli autonomi" e che prosegue il lavoro di estensione delle tutele già avviato con il Jobs Act.
"Viene creato un unico fondo alimentato al 12 per cento dal gettito Ires e Iva di chi utilizza i contenuti, tv, provider telefonici e distributori cinematografici, non andando sotto l'importo annuo di 400 milioni". Così il ministro della Cultura Dario Franceschini illustra il ddl sul cinema approvato in consiglio dei ministri che "aumenta consistentemente le risorse e innova le regole". Il ddl sul cinema contiene anche "una delega per il codice dello spettacolo, e una seconda delega di grande importanza" che prevede di regolamentare in modo stringente l'obbligo trasmissione del cinema italiano" in tv "e sanzioni per chi non lo fa", ha detto ancora Franceschini spiegando che delle norme "già ci sono ma non vengono rispettate, per questo si vede poco cinema italiano in prima serata. Prevediamo che vadano scritte norme strinegti e sanzioni concrete per gli obblighi di trasmissione del sistema radiotelevisivo''.
Il rimpasto - Da 56 a 64 membri: così, nel suo computo totale tra ministri, viceministri e sottosegretari, cambia la cifra numerica del governo Matteo Renzi. Computo dal quale si esclude lo stesso presidente del Consiglio. Con le nomine di oggi il premier Renzi ha infatti 'arricchito' il suo team di un nuovo ministro e sei sottosegretari. Il nuovo ministro è Enrico Costa, che verrà indicato solo domani e andrà ad occupare la poltrona degli Affari Regionali, dove fino al 30 gennaio del 2015 sedeva Maria Carmela Lanzetta. 'New entry' anche sette sottosegretari: Tommaso Nannicini alla Presidenza del Consiglio; Dorina Bianchi, Antimo Cesaro alla Cultura; Enzo Amendola agli Esteri; Gennaro Migliore e Federica Chiavaroli alla Giustizia; Antonio Gentile allo Sviluppo Economico. Dal computo totale, a marzo, andrà escluso però l'attuale viceministro allo Sviluppo Carlo Calenda, diretto a Bruxelles dove sarà rappresentante italiano in Ue. Nelle nomine di governo arrivate questa sera, risultano inoltre promossi a viceministro, rispettivamente degli Esteri e dell'Economia, i sottosegretari Mario Giro e Enrico Zanetti. Promossa a viceministro anche Teresa Bellanova, che però si sposta dal ministero del Lavoro (dove fino a oggi era sottosegretario) al ministero dello Sviluppo Economico. Il sottosegretario Simona Vicari, attualmente allo Sviluppo passa invece al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.
Rinviato, invece, alla prossima riunione il decreto sulle banche. che conterrà la riforma delle Bcc, le misure per velocizzare il recupero crediti e le norme sulla garanzia per la cartolarizzazione dei crediti in sofferenza frutto dell'accordo raggiunto a Bruxelles.
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