ROMA. Via libera all'impianto del ddl Cirinnà, nessuna libertà di coscienza sulle pregiudiziali di costituzionalità che si voteranno giovedì in Aula, ma ancora nessuna mediazione raggiunta sul nodo cruciale della stepchild adoption. E' questa, di fatto, la conclusione della penultima assemblea dei senatori Dem sul ddl unioni civili.
Con una postilla: nell'ultima riunione del gruppo, prevista per martedì prossimo, la presidenza del gruppo comunicherà su quali emendamenti sarà ammessa la libertà di coscienza di modo da circoscrivere il più possibile l'ipotesi di 'mandare' alla Camera un testo con dei 'vuoti', al suo interno. Le divisioni, nel Pd, restano e hanno trovato terreno in un'assemblea durante la quale se i Giovani Turchi, con Francesco Verducci, hanno sottolineato come la stepchild adoption non comporti alcuna discriminazione, i cattolici Dem hanno ribadito la propria contrarietà all'adozione del figlio del partner chiedendo di emendare anche l'art. 3 del ddl sui diritti e doveri delle coppie gay. Articolo che - ha sottolineato Stefano Collina - di fatto già autorizza la stepchild adoption.
Possibile, a questo punto, che il voto di coscienza sia ammesso non solo sugli emendamenti all'articolo 5 che disciplina la stepchild ma anche sull'articolo 3. Prima dell'assemblea conclusiva, il gruppo Pd farà un nuovo computo degli emendamenti scegliendo quali presentare in Aula. L'obiettivo, ha spiegato il capogruppo Zanda augurandosi "una drastica riduzione" degli emendamenti anche da parte degli altri gruppi parlamentari, è quello "di un dibattito sul merito".
Un dibattito nel quale, ha rimarcato Zanda, i senatori Pd "non sono interessati a voti segreti" avendo "posizioni trasparenti". Mentre la responsabile Diritti Micaela Campana ha ribadito come si tenterà la via "del dialogo fino all'ultimo". E a chiedere un ulteriore sforzo in Assemblea è stato anche il renziano Andrea Marcucci, co-firmatario con Giorgio Pagliari di un emendamento sul biennio di pre-adozione che per i cattolici potrebbe rappresentare un buon punto di caduta ma che, per i sostenitori della stepchild, rappresenta una discriminazione troppo radicale per i minori.
CONSIGLIO D'EUROPA. "Incoraggio l'Italia a garantire il riconoscimento legale alle coppie dello stesso sesso cosi come stabilito dalla sentenza della Corte europea dei diritti umani (Oliari e altri verso Italia del 21 luglio 2015) e come accade nella maggior parte degli Stati membri del Consiglio d'Europa". Questo il testo che il segretario generale del Consiglio d'Europa, Thorbjorn Jagland, ha pubblicato su twitter.
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