PALERMO. Se le Regioni dicono sì alla realizzazione di una decina di termovalorizzatori, la Sicilia si oppone al piano del governo nazionale. Renzi tira dritto per la costruzione di due grossi impianti nell'Isola, un piano che non sta bene a Crocetta che aveva inviato al controproposta di sei strutture ma di dimensioni più piccole. "Il governo Renzi non imponga maxi termovalorizzatori, ci lasci stabilire in accordo con i comuni le dimensioni delle strutture", taglia corto il presidente della Regione.
E l'assessore regionale all'Agricoltura, Antonello Cracolici ha scritto oggi su Twitter: "Due termovalorizzatori proposti dal governo nazionale: è una proposta di chi non ha idea di cosa sia la Sicilia. Spero se ne rendano conto".
Anche il vice presidente vicario dell'Ars, Antonio Vetturino parla di grande confusione sull'argomento: "Inceneritori, termovalorizzatori, raccolta differenziata qualcuno ci spieghi con chiarezza attraverso quale sistema si vogliono smaltire i rifiuti in Sicilia. Stiamo leggendo - osserva - una serie di notizie controverse. Mentre la Conferenza Stato-Regioni ha approvato lo schema del premier che prevede due impianti anche in Sicilia, il sottosegretario Faraone dichiara che bisogna lavorare per avere impianti a emissioni zero e raccolta differenziata".
In effetti ieri Davide Faraone, alla luce della crisi che continua a colpire il settore dei rifiuti, era intervenuto sull'argomento: “Basta chiacchiere – dice - non è possibile che l'obiettivo europeo per la differenziata sia il 65% e la Sicilia è al 12% e per di più in calo rispetto agli anni precedenti. Chi si oppone a sistemi di smaltimento differenti dalle sempiterne discariche, lo fa solo per motivi ideologici. Sbagliati. Esistono impianti a zero emissioni e ad altissima tecnologia. Insieme alla raccolta differenziata sono la soluzione. Ideologie che non fanno altro che fare danno alla regione e ai siciliani”.
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