
PALERMO. Il Pd non riesce ad eleggere il proprio capogruppo, esce ancora più spaccato da una notte di confronto e oggi si prepara a un nuovo braccio di ferro sulle presidenze delle commissioni parlamentari.
È una crisi infinita, quella che sta paralizzando la Regione e l' Ars. Una soluzione era attesa dall' elezione del capogruppo Pd, necessaria dopo l' ingresso di Cracolici in giunta. Ma una riunione all' Ars andata in scena fino a oltre le due di martedì notte ha, se possibile, peggiorato la situazione. L' area Cracolici rivendicava la guida del gruppo ma i renziani vicini a Faraone hanno provato a imporre un loro candidato, Luca Sammartino, complice l' accordo con l' area Lupo.
Tuttavia l' etneo Sammartino non è riuscito a superare ben due votazioni.
Contestato dall' area Cracolici perchè non eletto nel 2012 nel Pd: è arrivato all' Ars sotto le insegne dell' Udc e poi ha fondato Articolo 4, il movimento ora confluito nel Partito democratico.
Sammartino ha preso meno voti di quelli che l' alleanza fra Faraone e Lupo gli avrebbe garantito. E, soprattutto, nella seconda votazione è stato superato da Alice Anselmo, giovane deputata palermitana, anche lei renziana, su cui sono confluiti i voti di Cracolici: l' elevato numero di schede bianche ha però impedito a entrambi di raggiungere il quorum. Si andrà quindi al ballottaggio, da fissare entro una settimana.
Ameno che non spunti un terzo nome, frutto di accordi, che suggerisca ai due di ritirarsi, il Pd all' Ars sarà guidato da un deputato di nuovissimo corso: la Anselmo è stata eletta nel listino di Crocetta, poi ha lasciato il Megafono per l' Udc ed è passata prima al Pdr di Cardinale e poi ad Articolo 4. Da qui l' ingresso nel Pd, ala Faraone.
Il risultato di ieri, sottolineano i più vicini a Cracolici, ridimensiona l' espansione di Faraone: le votazioni dimostrano che in questo momento non riuscirebbe a governare il gruppo. E dimostrano anche quanto sarà difficile la partita che si giocherà oggi sul rinnovo delle commissioni. Secondo i boatos ci sarebbe un accordo che prevederebbe la Bilancio a Ncd con Vincenzo Vinciullo e la Affari istituzionali al Megafono-Pse con Giovanni Di Giacinto. Il Pd dovrebbe passare da tre a due presidenze e mantenere la Sanità con Pippo Di Giacomo (l' altra andrebbe aun renziano ancora da individuare). L' Udc guiderebbe una commissione con Margherita La Rocca. Una commissione andrà al movimento di Cardinale e una anche ai grillini, che dovrebbero confermare Giampiero Trizzino alla Territorio. Ma sono accordi ballerini, che non tengono conto delle fibrillazioni nel principale partito.

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3 Commenti
Antonio 1
26/11/2015 15:40
E' solo vergognoso assistere a queste infinite diatribe sulle poltroncine che attanagliano i partiti tutti! Ma vogliono o no rendersi conto che stiamo letteralmente morendo di fame e che delle loro stupide beghe non frega niente a nessuno? Insomma, questi signori li abbiamo eletti per occuparsi a tempo pieno della gente, cioè di noi e delle nostre famiglie, dei nostri figli disoccupati, delle frane che rendono inagibili strade e paesi e dei tantissimi problemi che affliggono la nostra terra! Se non sono capaci o non hanno tempo perché occupati nelle loro ridicole questioni, facciano la cortesia di togliere il disturbo!
peppe
26/11/2015 18:48
PD DI RENZI PARTITO DELLA CASTA POLITICA! RENZI E' IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO POLITICO DEL PD INSICILIA COME A ROMA (CAPITALE E GOVERNO)!
ciccio
26/11/2015 18:50
Mentre i politici litigano per le poltrone la Sicilia va a fondo. Purtroppo abbiamo la sfortuna di avere una classe politica indegna che pensa solo a farsi solo i cavoli loro. Grande colpa è anche dei siciliani che li hanno eletti e che si vendono abboccando alle false promesse elettorali.