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Via libera all'Ars al ddl popolare contro la povertà

Il testo prevede di agganciare alla sottoscrizione di un progetto di inclusione sociale, l'integrazione destinata a ciascun nucleo familiare, che sarà commisurata alla differenza tra il reddito disponibile (Isee) e la soglia di povertà assoluta calcolata dall'Istat.

PALERMO. Comincia l'iter parlamentare all'Ars del ddl di iniziativa popolare «No Povertà» dopo la convalida da parte della Commissione Referendum della Regione delle oltre quindicimila firme raccolte nei mesi scorsi, in piena estate, da giugno ad agosto, nelle piazze, nelle chiese, nelle sedi delle associazioni promotrici del Comitato No Povertà composto da Centro Studi Pio La Torre, Anci Sicilia, Cgil, Cisl, Uil, Libera, Confindustria Sicilia, Caritas, Comunità di S.Egidio, Erripa, Comitato lotta per la casa «12 luglio», Forum Terzo settore Sicilia.

«Finalmente il ddl è a disposizione dell'Ars che può calendarizzarlo, discuterlo e trasformarlo in legge della Regione - dichiara Vito Lo Monaco, presidente del Centro Pio La Torre -. Può diventare il testo base sul quale innestare le proposte dei gruppi parlamentari, come da ipotesi già ventilata dal Presidente dell'Ars nell'incontro con le organizzazioni promotrici». «Rimane grave il problema della povertà, e del disagio sociale, - aggiunge - soprattutto in Sicilia dove i timidi segnali di ripresa economia del Paese non riversano ancora alcun effetto, come convalidato dall'Istat, dalla Banca d'Italia e dal recente rapporto Svimez sulle condizioni del Meridione. Non a caso un'altra regione meridionale, come la Puglia, attenta alla questione  sociale, ha deliberato un intervento parziale contro la povertà».

Il testo prevede di agganciare alla sottoscrizione di un progetto di inclusione sociale, l'integrazione destinata a ciascun nucleo familiare, che sarà commisurata alla differenza tra il reddito disponibile (Isee) e la soglia di povertà assoluta calcolata dall'Istat.

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