UDINE. «Sto leggendo in questi giorni la discussione se abbassare le tasse sia di destra o di sinistra. Abbassare le tasse è giusto. Punto». Lo ha detto Matteo Renzi, intervenendo alla convenzioni Danieli a Buttrio, in provincia di Udine.
«Ognuno dice la sua. Poi - dice il presidente del Consiglio - si andrà alle elezioni e con la prossima legge elettorale si saprà chi ha vinto o perso. Ma fino al 2018 anzichè parlare di valore ideologico, la questione è che gli italiani hanno pagato troppe tasse».
«Sulla scuola e sul merito o siamo in grado di investire o le prossime sfide le perdiamo», ha proseguito il premier. «La scuola italiana è molto meglio di quello che raccontiamo. Non ne posso più del piagnisteo e del vittimismo sugli italiani che non sono in grado di fare le cose. Vanno invece aiutati a fare meglio, e la scuola va messa su questa prospettiva». Renzi ha quindi sfidato «tutte le aziende a considerare la scuola non solo di proprietà di chi ci lavora, ma dei nostri figli. Oggi abbiamo invertito l'ordine. Prima i soldi si spendevano male, oggi abbiamo messo tre miliardi di euro in più ma è importante - ha concluso - buttarci l'attenzione di tutta la società».
«Sulla burocrazia non ci siamo ancora, ma la legge approvata ad agosto consente di semplificare. La legge è stata fatta - ha aggiunto - ma va attuata. Legge sulla PA è ottima, ma dipende da come l'applicheremo. Lo Stato, quando va alla conferenza servizi dovrà parlare con una sola voce, finora è una specie di terapia di gruppo dove ci si addormenta, sembra - ha concluso - una riunione degli alcolisti anonimi».
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