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Mattarella a Caltanissetta per commemorare Saetta e Livatino: striscioni e cori dei bimbi

CALTANISSETTA.  "La presenza del capo dello Stato a Caltanissetta, in occasione della commemorazione dei magistrati uccisi dalla mafia Antonino Saetta e Rosario Livatino, equivale a ricordare tutte le vittime della lotta alla mafia". Una visita simbolica dunque, quella, di Sergio Mattarella oggi pomeriggio a Caltanissetta come ha commentato il procuratore generale Sergio Lari.

Prima tappa di Mattarella, al palazzo di giustizia, è stata il saluto al presidente dell'ufficio Salvatore Cardinale. Subito dopo il capo dello Stato e i rappresentanti della magistratura nissena sono scesi al primo piano, per scoprire una parete nel corridoio d'ingresso sulla quale sono state tracciate le frasi pronunciate da alcune vittime di mafia, prima di dirigersi verso l'aula magna dove si è svolta la cerimonia di commemorazione, presente anche la presidente della commissione antimafia, Rosi Bindi.

Lari, che come ultimo atto alla guida della procura nissena, ha aperto l'inchiesta sulla gestione dei beni confiscati a Palermo, ha osservato: "La visita del presidente è un momento importante per la città e per questo distretto giudiziario. È anche un segnale alla politica nel momento in cui si parla dell'abolizione del distretto di Corte d'Appello. Questo è un distretto importantissimo, che non può essere abolito perché qui si celebrano indagini e processi di grande rilevanza, basti pensare soltanto a quelli riguardanti le stragi di Capaci e via D'Amelio".

A commemorare i due magistrati, nell'aula magna del Palazzo di giustizia a loro intitolata, è stato il presidente della sezione nissena dell'Anm, Fernando Asaro: "Questa non è una passerella delle vanità - ha sottolineato - ma un momento di riflessione sull'esempio dei due magistrati uccisi dalla mafia attraverso l'esempio delle loro vite e dei loro provvedimenti. Hanno trattato i processi per quello che erano: l'accertamento dei fatti contestati all'imputato e basta, senza cercare personalismi e stando lontani dai centri di potere. Li abbiamo conosciuti dopo la loro tragica fine, prima erano solo uomini, magistrati, padri, mariti e figli".

Mattarella ha ascoltato l'intervento di Asaro, seduto in prima fila accanto alla vedova di Antonino Saetta. Al termine della commemorazione il presidente della Repubblica si è recato nel "Cimitero de carusi", il sacrario che ricorda la tragedia del 1881 nella miniera di Gessolungo in cui morirono 65 persone, tra cui 19 bambini che vi lavoravano, per deporre una corona di fiori. Al suo arrivo è stato accolto dal presidente della Regione Rosario Crocetta e dal presidente dell'Assemblea regionale siciliana Giovanni Ardizzone. Presenti anche il sindaco di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo, e tutti gli altri primi cittadini della provincia. Anche i bimbi delle scuole hanno accolto il Capo dello Stato con bandierine tricolore e striscioni con le scritte "Un uomo senza memoria é un uomo senza futuro", '"Benvenuto Presidente" e "I bambini oggi ricordano i caduti nella miniera". Al termine della cerimonia il Capo dello Stato ha voluto lasciare un messaggio firmato per ricordare "chi lavorando è morto e i bambini sfruttati".

 

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