KYOTO. «Le polemiche quotidiane della minoranza, che è una parte della minoranza di un anno fa e che nonostante i numeri non ha impedito di approvare le riforme, lasciano il tempo che trovano. Il parlamento sta lavorando come mai dal '48. Basta vedere dove stavamo un anno fa, con l'economia in discesa, e dove siamo ora». Le riforme «ci sono costate scioperi e polemiche continue, i dati del consenso non sono più alti come l'anno scorso ma noi abbiamo l'imperativo di cambiare l'Italia». Così il premier Matteo Renzi, in viaggio da Tokyo a Kyoto sul treno Alta Velocità giapponese, difende il governo aggiungendo che, al netto delle polemiche, «le riforme si fanno e con gli occhiali giusti vedrete dove saremo tra un anno».
«Ci sono due Italia: una che ci prova e una che si lamenta solo. Certo c'è tanto da cambiare al sud come al nord, ci sono tanti problemi ma c'è tanto che funziona. E a me pagano per provarci». Così il premier Matteo Renzi torna, dal Giappone, a replicare alle polemiche sul sud. «Il sud è l'accordo su Carinaro - elenca Renzi - Pompei, Reggio Calabria dove abbiamo convinto Hitachi a tenere aperto lo stabilimento, l'Ilva con il decreto per ripartire».
«Il mio non è uno sfogo ma un richiamo alla realtà: intorno a me ci sono i migliori con qualità e risultati sotto gli occhi di tutti, alla faccia del cerchio stretto dei soliti noti e nomine appartenenti al club dei renziani inventati tra Scandicci e Pontassieve, come dicono per sostenere che nomino solo i miei». Così Matteo Renzi, parlando con i giornalisti nel viaggio in treno tra Tokyo e Kyoto, difende l'autorevolezza e indipendenza dei manager pubblici da lui nominati. Il premier difende la qualità dei manager scelti da lui e la loro indipendenza: «Gente che non ha da dividere con me l'appartenenza politica e partitica, una grande novità per la politica italiana. Io non so come vota De Scalzi o Starace». Renzi elenca dunque «il team che collabora con me»: l'ad di Eni De Scalzi «un professionista straordinario, che ha raggiunto risultati molto positivi e con lui la Marcegaglia, non una stretta appartenente al club dei renziani». All'Enel «c'è Grieco e Starace che hanno avuto buoni risultati, alle Poste Todini e Caio, a Finmeccanica abbiamo confermato De Gennaro che è un servitore dello Stato di lungo corso e Moretti che veniva da Trenitalia e da ultimi Costamagna e Gallia...certo sono nomine che ho fatto io ma sono persone di grandissimo valore con risultati sotto gli occhi di tutti».
«Domani mattina il governo indicherà i nomi di dg e presidente. Saranno professionisti di livello, competenza e indipendenza come è giusto che sia». Così il premier Matteo Renzi, dal Giappone, parla delle nomine Rai, aggiungendo che «è evidente che la nostra scommessa sulla tv pubblica è di grande respiro». «Noi puntiamo - sostiene il premier - a fare della Rai un punto di riferimento assoluto in Europa e per alzare l'orgoglio italiano. Stando all'estero, si capisce che c'è una domanda straordinaria di Italia e sarebbe bello se la Rai la accompagnasse di più. E poi c'è un'Italia straordinaria con tante cose da valorizzare e poi la Rai è il presidio di libera informazione, un grande capitolo del futuro del paese».
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