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Pd, è il giorno di Guerini a Palermo
Vertice sul futuro del governo Crocetta

PALERMO. È il giorno di Lorenzo Guerini a Palermo. Il plenipotenziario della segreteria nazionale Pd arriva in città, alle 17, per individuare una via d’uscita alla crisi del governo Crocetta. Guerini incontrerà i leader Pd e cercherà di capire se ci sono margini per continuare a sostenere il governo. Poi, tratte le conclusioni, si riunirà lunedì l’assemblea regionale del Pd per decidere se staccare la spina o meno a Crocetta. Ipotesi, quest’ultima, che perde quota visto che ormai un po’ tutti guardano alla primavera per le eventuali elezioni anticipate e non all’autunno.

E proprio in vista della primavera si è ormai consolidato il rapporto fra Pd e Ncd che insieme all’Udc formeranno la coalizione che proverà a riconquistare Palazzo d’Orleans. Ma è un piano che non piace a tutti. E il clima che Guerini troverà oggi pomeriggio a Palermo nella sede regionale del Pd è infuocato. Il primo ad attaccare sarà Fabrizio Ferrandelli, l’unico deputato ad essersi dimesso in segno di protesta contro il governo Crocetta. Ferrandelli ha preparato un memoriale in cui sottolinea l’esigenza di andare subito alle urne: “Non si può governare avendo la consapevolezza che abbiamo buttato 3 anni al vento e parlare ancora di riforme o di rivoluzione da completare. Non si può parlare di antimafia e perdere per strada, facendo finta di non accorgersene, volti e storie importanti”.

L’ormai ex deputato all’Ars ha lanciato il suo movimento “I Coraggiosi” con cui promuove la propria candidatura contestando la linea seguita finora dal Pd su governo e future alleanze: “Ci scontriamo con una mentalità vecchia. Con uomini del passato. Uomini del passato di destra, di sinistra e di centro. Come ci si può aspettare da questi una politica che vada oltre i tatticismi? La soluzione è una nuova generazione che abbia la metà degli anni e il doppio dell'energia di questi qui. Una nuova leadership che si sperimenti nel governo delle città, nel governo della Regione. Una generazione che cambi la prospettiva e che guardi avanti. Che governi la complessità senza mai abbandonarsi a facili spot.  Il progetto dei Coraggiosi nasce per dare la spallata a questi reduci, per dare voce ai pionieri. In Sicilia non serve la rivoluzione, non servono le riforme, serve una straordinaria normalità. Una classe dirigente che faccia le cose giuste, le cose buone, che abbia il coraggio di parlare non con i moderati o con i progressisti ma che scelga di parlare con le forze del movimento e non con quelle della conservazione”.

Quanti seguiranno, lunedi nell’assemblea del Pd, la posizione di Ferandelli? Al momento le correnti del Pd sono divise. L’area Lupo è la più convinta della necessità di proseguire nel sostegno al governo portando a casa riforme che tirino la volata al Pd nella futura sfida ai grillini. Il segretario Raciti ha avvertito Crocetta: senza un cambio di marcia, questo governo non avrà vita lunga. Il segretario ha chiesto al presidente di limitare l’influenza del cosiddetto cerchio magico per puntare invece su scelte condivise con i partiti alleati. Sarebbe un ridimensionamento delle aree e dei movimenti che fanno capo a Lumia e Cardinale. Alleati che però ieri Crocetta non ha voluto scaricare, incontrandone invece i leader all’Ars.

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