ROMA. Sì dell'Aula della Camera al decreto legge pensioni, emanato in seguito alla sentenza della Corte costituzionale. Il testo è stato approvato a Montecitorio con 310 sì, 164 no e due astenuti e passa al Senato. Scade il 20 luglio.
A criticare il testo, che adesso dovrà passare nell'Aula di Palazzo Madama, sono i deputati del M5s: «Questo decreto dà poco a pochi e niente a molti. Mentre i greci riprendono in mano la propria sovranità e il proprio destino, il Parlamento italiano è umiliato nel discutere e nel votare un'elemosina che viola i diritti dei pensionati, una mancetta su cui è impresso evidente il marchio di quell'austerity che sta distruggendo l'Europa».
«Noi avevamo approntato una proposta che restituiva in modo molto più equo l'indicizzazione persa, salvando anche la solidarietà intergenerazionale. Il governo italiano, invece, si è inginocchiato di fronte al totem della Troika, quel totem che in queste ore i cittadini greci si preparano a buttar giù a colpi di democrazia e partecipazione», chiude il Cinque stelle Camera.
«Il Governo avrebbe dovuto trovare le risorse per assicurare la perequazione a tutti i pensionati non solo per una questione di giustizia sociale, ma anche perchè il Pd per anni e quotidianamente ha affermato che le sentenze, vanno sempre applicate e non interpretate - dice la deputata di Forza Italia Renata Polverini, vice presidente della commissione Lavoro -. Il Pd, invece, andando contro una sentenza della Corte Costituzionale, ha deciso semplicemente di assegnare un bonus lasciando fuori oltre il 78% dei pensionati».
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