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Poletti: "Spazio ai giovani. Avanti con la pensione flessibile"

Sul tema delle pensioni, «la flessibilità in uscita è importante non solo per rimuovere alcuni elementi di rigidità del sistema previdenziale, ma anche per favorire l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, in questi ultimi anni oggettivamente limitato anche dall'allungamento dell'età pensionabile

ROMA. «La flessibilità in uscita è importante non solo per rimuovere alcuni elementi di rigidità del sistema previdenziale, ma anche per favorire l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, in questi ultimi anni oggettivamente limitato anche dall'allungamento dell'età pensionabile. Sono le stesse aziende che ci richiedono questa sorta di staffetta generazionale. Quanto alle proposte ne parleremo a settembre con la legge di Stabilità, in base alle risorse disponibili». Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, torna - in un'intervista al Corriere della Sera - sulla possibilità di andare in pensione prima con un assegno più leggero.

Parlando del Jobs Act, Poletti sottolinea come si è passati dal 15 al 22,7% di rapporti di lavoro a tempo indeterminato, secondo i dati diffusi ieri: «sette punti sono già un grande passo in avanti. Credo che arrivare entro l'anno al 25% dei contratti a tempo indeterminato sarebbe un ottimo risultato. Significherebbe un contratto stabile ogni quattro attivati. Prima era uno su sei». Per quanto riguarda il recupero di posti di lavoro il ministro ritiene «si possa puntare a un aumento dell'occupazione di 100-150mila posti» quest'anno.

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