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Renzi in Borsa: "Nel capitalismo serve maggiore trasparenza"

MILANO.  "In Italia il capitalismo di relazione ha prodotto alcuni effetti decisamente negativi: è il momento di mettere la parola fine a un sistema basato più sulle relazioni che sulla trasparenza e sul rapporto con il mondo che sta fuori e chiede più dinamismo e trasparenza". Lo dice il premier Matteo Renzi alla Borsa Italiana.

Parterre delle grandi occasioni per l'incontro con il presidente del Consiglio Matteo Renzi a Piazza Affari. All'evento in Borsa hanno partecipato i principali banchieri italiani, tra cui l'ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, il presidente del Cdg di Intesa Sanpaolo, Gianmaria Gros Pietro, il vertici di Mps, Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, i presidenti di Bpm, Mario Anolli e Piero Giarda, l'ad di Mediobanca Alberto Nagel.  Tra gli altri, anche il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, il presidente delle Generali, Gabriele Galateri, l'ad di Italcementi, Carlo Pesenti, e Lapo Elkann. Presente anche il presidente di Telecom Giuseppe Recchi, il presidente del gruppo Cir, Rodolfo De Benedetti, e l'ad di Mondadori, Ernesto Mauri.

«Nelle prossime settimane il passaggio sulle sofferenze bancarie e sugli strumenti tesi a rendere il sistema bancario italiano nella stessa situazione degli altri paesi europei troveranno corso e concretizzazione», ha annunciato Renzi.

In Italia «c'è un tessuto vitale  ricco di energia e tenacia che è il sistema imprenditoriale, per il quale la quotazione in Borsa non può essere considerata un doveroso approdo naturale, ma uno strumento per affermare principi di trasparenza e apertura al mondo che sono fondamentali». Questo Paese ha un problema di classe dirigente, non solo di politica. Noi stiamo facendo la nostra parte ma non tocca solo a noi. Il sistema del capitalismo di relazione è morto e se non muore, muore l'Italia: la politica oggi è fuori da questo gioco, cambia passo. L'impresa ci dia una mano a cambiare questo sistema».

E rivolgendosi agli imprenditori presenti, il premier ha detto: «Dovete aprirvi. Se il capitalismo di relazione è morto, e questa è la nostra scommessa, tocca anche a voi tirare su l'ancora: abbiate il coraggio di aprire le vostre imprese, magari scendere da un 100% e arrivare più in basso. Solo così il Paese diventa grande».

«La Borsa non può essere considerata il doveroso approdo naturale ma uno degli strumenti per aprirsi con trasparenza, apertura e curiosità che sono fondamentali».

«Nei prossimi mesi» il governo affronterà il tema dei fondi pensione: «Ci sta lavorando il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan», sottolineando che «i fondi pensione in Italia, che sono numerosissimi e piccoli, hanno un grado di investimento nel nostro paese che è tra i più bassi a livello europeo, e forse mondiale. Questo tema esiste, come esiste il bisogno di una strategia diversa. Ci sta lavorando Padoan».

«Non so se il sistema fiscale è allo sfascio. Ma il meccanismo è complicato, burocratico e non è orientato pro business ma nemmeno in grado di andare a prendere chi compie in modo strutturato reati o atti elusivi. Esiste una grande emergenza e il Parlamento ha dato al governo una delega».

Così Matteo Renzi risponde a una domanda in Borsa. «I primi decreti legislativi sono un passo avanti non banale ma occorre nel sistema fiscale un cambio di mentalità e la creazione di un sistema semplice in cui dialoghino le banche dati».

 

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